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 2014  aprile 13 Domenica calendario

FEDE URLA

Dalla settimana di selezioni alla settimana di riflessioni, ed oggi - tanto per gradire - altre 4 gare per la Coppa Brema, lo scudetto da regalare all’Aniene, però in vasca corta. Poi il 27 aprile, in diretta da Fazio per lanciare il suo nuovo libro scritto con Matteo Giunta, e la ripresa della preparazione per l’operazione-Berlino. E’ una Federica Pellegrini che non si concede tregua, che ha voglia di raccontarsi, di divertirsi, e di togliersi, come sempre, qualche sassolino.
Cominciamo dalla fine?
«L’1’55”69 nei 200 stile libero mi ha liberato di tutto, mi sono presa una bella rivincita. Volevo fare una bella gara dopo i 200 dorso anche perché non sono stata molto bene».
Ma cos’è questo malessere se in acqua sta filando quasi tutto liscio?
«Ci sono persone che si sono comportate molto male, no non faccio nomi e la federazione non c’entra, gli atleti per fortuna neanche. Io come sempre reagisco così: incasso e poi mi sfogo in acqua».
Insistiamo: cos’è successo?
«Non capisco perché a bordo vasca ci sia gente che mi vede passare 10 volte e non dice nulla, salvo poi insinuare subdolamente su Twitter e su Facebook, parlo anche di qualche allenatore anche se non voglio fare di ogni erba un fascio. Ma perché non mi si dicono in faccia certe cose? E poi bisognerebbe informarsi. Certe polemiche sono fondate sul nulla».
Si sente sopportata?
«C’è un clima che non è bello nei miei confronti, ma ho le spalle larghe ormai e me ne frego abbastanza».
Siamo provinciali in Italia?
«Siamo un popolo di rosiconi: c’è chi godrebbe a vedermi perdere da straniere, anziché pensare a tifare italiano».
Se un giorno le dicessero di fare il c.t. della nazionale?
«Mi farebbero durare due giorni. No, dopo Rio come ho sempre detto penso ad altro».
Lucas cose le ha detto al telefono?
«Era molto contento dello stile libero, sa perfettamente che nel dorso abbiamo lasciato certi lavori più avanti, lui sa cosa per Berlino. Ora con Giunta avremo una settimana di riflessioni sulla ripresa».
E Matteo come l’ha rassicurata?
«Prima dei 200 sl voleva prendermi a schiaffi per tranquillizzarmi... e smetterla con le mie paranoie. Lui è uno zen, poi magari esplode: di sicuro è contento che andremo insieme in TV a presentare il libro, è un lavoro trasversale: il mio stile libero indirizzato agli amatori, ai bambini, e ai fan».
Ha deciso di andare a Tenerife con la nazionale: i programmi ora coincidono?
«E’ giusto fare qualche collegiale insieme per creare il gruppo, ma il lavoro resta separato».
E’ vero che vorrebbe allenarsi con stranieri a Verona?
«Giunta ha delle richieste dall’estero, questo team verrà presto allargato».
Perché il mondo del nuoto non riesce a sfruttare la sua popolarità per fare il salto di qualità?
«Abbiamo campioni che stanno crescendo, da Paltrinieri a Detti, dalla Pirozzi alla Fissnider, ma appunto alla base c’è questo rosicume che non mi piace a bordo vasca, se ne accorgono anche i giovani che cominciano a vincere adesso».
Ha citato un gruppo allenato da Morini, con cui lei ha lavorato.
«Sono contenta per lui, ha un buon gruppo e strutture giuste per far bene a Ostia».
A Berlino cerca il botto cronometrico?
«Non dico vado lì per vincere tutto, penso alla mia gara regina da qui a Rio 2016, vorrei finire davvero bene la carriera. Se Matteo dice che sono da 1’54” lo uccido..».
La storia con Magnini ora è stabile?
«Sì, conta questo; abbiamo cercato di risolvere alcune cose ma ora non parliamo di matrimonio, figlio, del cane da prendere».
Cosa sta leggendo in questi giorni?
«Ho ricevuto il romanzo della Lucarelli, ma in questo periodo non riesco a concentrarmi sulla lettura, sarà l’effetto twit ter, magari esco da twitter . No, scherzo» .