Gaia Piccardi, Corriere della Sera 13/4/2014, 13 aprile 2014
PENNETTA E FOGNINI, UN AMORE CHE STUPISCE
Il primo bacio a Barcellona, residenza di entrambi, due mesi fa. L’ultima follia ieri: quando lei, atterrata a Nizza, ha trovato lui, e un elicottero con le pale roteanti, pronto a volare a Montecarlo.
Adesso che le conseguenze dell’amore sono sotto gli occhi di tutti — Flavia radiosa regina di Indian Wells a 32 anni e Fabio, 27 il 24 maggio, dominatore assoluto in Coppa Davis a Napoli — stanare Flavia Pennetta e Fabio Fognini mano nella mano, cinguettanti e sospirosi e stupiti loro stessi per primi di questo sentimento che cresce insieme alle rispettive classifiche mondiali, non è difficile. Più complicato andare oltre la ritrosia che li accomuna, un misto di naturale discrezione e sana paura di guastare l’alchimia; Flavia è morbidamente reticente, Fabio irruente in campo ma guardingo nelle faccende di cuore, alla fine dell’anno scorso è uscito da una lunga relazione e se fosse per lui la tiritera della Pennetta-amica-speciale-con-cui-scambiarsi-energia andrebbe avanti chissà per quanto, ma poiché sulle ginocchia ha la gatta di Brindisi che lo coccola, e in circolo endorfine e buonumore, prima sbuffa, poi ride e poi, finalmente, sta al gioco. Fognini, l’Italia vuole sapere. Deve sapere.
Il gramelot che segue, raccontato dalla camera con vista sull’Atp del Principato che introduce alla stagione sul rosso (Montecarlo, Madrid, Roma, Parigi) che potrebbe cambiargli definitivamente la vita («Dopo aver battuto Murray in Davis tutti si aspettano che io strapazzi Nadal, Federer, Djokovic e che entri subito nei top-10: la verità è che sono maturato ma, in fondo, resto sempre il solito cazzone...»), è un’ammissione di colpevolezza che sa di liberazione e gioia, perché innamorarsi in corso d’opera, avventurandosi oltre il perimetro di un’amicizia pluriennale, mette i brividi ma anche una certa voglia di raccontare (a proposito: grazie della fiducia).
Flavia, come si fa a mettersi con uno che in giro si fa chiamare Fogna? «La verità è che ogni tanto ci guardiamo in faccia e ce lo chiediamo anche noi: come è potuto succedere?» sorride lei, stuzzicando la barbetta incolta di lui. E cosa vi rispondete? «Che abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto, fatto di risate, consigli, confronti aperti sul tennis e sul privato. Molte decisioni sulla nostra carriera le abbiamo prese dopo esserci consultati. Usciti dalle delusioni delle ultime rispettive relazioni, ci siamo ritrovati ancora una volta seduti a parlare, parlare, parlare...». E? «Ed è successo. Successo e basta. Senza strategie o ragionamenti». Quando vi siete accorti di essere diventati una coppia ? «Ce ne stiamo rendendo conto solo ora, forse...».
Di indizi, come i templari di una setta, ne hanno seminati ai quattro angoli del mondo. Quella sigla, «BN», disegnata con la racchetta da Fabio sulla terra rossa di Vina del Mar, terzo titolo Atp annesso da Fognini ai suoi possedimenti lo scorso febbraio, è diventata parte integrante dell’autografo della Pennetta, mentre al collo spuntava un ciondolo nuovo: «NMM», non mollare mai, il motto del numero 13 del mondo. Cosa significa? «Macché marketing, macché marchio da lanciare — sghignazza Fabio —. BN sono le iniziali dei soprannomi in spagnolo con cui ci chiamiamo nel privato. N sono io, lei è B. Non chiedermi di più perché questo particolare lo voglio tenere per noi...». Concesso. Cosa ti piace di Flavia, Fogna? «La complicità, il capirsi con uno sguardo». Lei: «Ci siamo sempre detti le cose in faccia. È stato Fabio a darmi la notizia più brutta della mia vita: la morte del nostro amico Federico Luzzi nel 2008. E fu lui a dirmi che il mio ex, Carlos Moya, aspettava un figlio dalla compagna. La fine di tutte le illusioni!». «Beh ma in quel caso ti ho fatto un favore!». «Sì, però, poi io non ti ho parlato per un mese».
Si procede così, tra amorevoli sfottò, sottili carezze e garbate prese in giro, con il cuore in tumulto e un futuro tutto da scrivere. A Barcellona, dove si allenano, fanno vita casalinga, Flavia cucina e Fabio lava i piatti, quando non si avventura nella sua specialità. Rullo di tamburi: pasta con il tonno. «Ah, come apre la scatoletta lui, nessuno...» gli ributta la palla lei. Fare lo stesso mestiere, il tennis di altissimo livello, fluidifica conversazione, sintonia e giornate. Fognini, l’uomo più hot del momento sui courts, non lo ammetterebbe mai, però i successi di Pennetta e compagne sono stati uno stimolo non indifferente nella sua rincorsa ai piani alti del circuito. «Uuuuu come ci avete rotto le scatole a noi maschi di Davis... Scherzi a parte, non è mai stata una gara con le femmine, loro sono bravissime, vere campionesse, quattro Fed Cup non si vincono per sbaglio...». Piccola pausa. «Peccato che il vostro sia un altro sport!». Flavia (scandalizzata): «Ma che dici?!». E giù risate. Capita, l’antifona?
Navigare a vista tra curiosità e paparazzi, da qui in poi, ora che il coming out è cosa fatta e la coppia più bella del tennis italiano è notizia e non più gossip, sarà avventura da veri innamorati. Meno noiosi di Connors-Evert (ai tempi), più caserecci di Sharapova-Dimitrov (oggi). Tennis, amore e fantasia. Se i risultati sul campo sono questi, prosit. Di cuore.
Gaia Piccardi