Loretta Napoleoni, il Venerdì 11/4/2014, 11 aprile 2014
CHI HA SALVATO IL COMMERCIO CON LA RUSSIA DOPO LA CRIMEA
Questa volta Vladimir Putin ha rotto le uova nel paniere un po’ a tutti: Obama sperava di lasciare in eredità al suo successore non solo la conclusione della guerra contro il terrore, ma anche qualche vittoria diplomatica importante; la Merkel voleva garantire alla Germania un accordo energetico solido e duraturo con la Russia e così via. E invece...
L’annessione della Crimea rappresenta la Crisi politica più seria tra Washington e Mosca dalla fine della guerra fredda, e Obama non è riuscito ad evitarla. I posteri, certo, non lo dimenticheranno. Meno serie, per ora, le conseguenze dell’annessione per i rapporti commerciali tra Russia e Germania. Gazprom, il gruppo energetico statale russo, sta finalizzando una serie di swap (scambi di beni e pacchetti azionari) con la Basf, il suo socio tedesco, frutto di accordi stipulati nel 2012 che si completeranno nel 2014. In tal modo Gazprom controllerà Wingas, impresa tedesca specializzata nella distribuzione del gas naturale, e Basf diverrà azionista dei giacimenti di gas siberiani. Gazprom, va ricordato, copre il 35 per cento dell’import di gas naturale tedesco, grazie a un accordo stipulato tra le due nazioni indipendentemente da Bruxelles, al di fuori dei contratti energetici della Ue. Questa indipendenza ha permesso, sempre fino a ora, ai due partner di ignorare le minacce di sanzioni lanciate dalla Ue. Non ha però impedito al Paese di giudicare negativamente l’atteggiamento conciliatorio della Merkel verso Gazprom.
Sebbene sia presto per dire se i tedeschi sono pronti a rinunciare alla sicurezza energetica per l’indipendenza dell’Ucraina, Gazprom e Basf hanno deciso di non rischiare e hanno accelerato i tempi dello swap.