Andrea Tosi, la Gazzetta dello Sport 11/4/2014, 11 aprile 2014
L’ALTRO LUCARELLI DIFENSORE E GOLEADOR «HO LO STESSO FIUTO DI CRISTIANO...»
[Alessandro Lucarelli]
Dopo la serie d’oro dei 17 risultati utili e la crisetta primaverile costata tre k.o., il Parma è tornato a volare col successo sul Napoli. La squadra ha ritrovato tenuta difensiva seguendo l’esempio del veterano Alessandro Lucarelli (nella foto Forte ), il più anziano per anagrafe (36 anni) e militanza (sesta stagione) dello spogliatoio. Lucarelli è virtuoso anche in attacco con 4 reti, un bottino che lo qualifica come terzo difensore più prolifico della A dietro al romanista Benatia e all’interista Nagatomo, entrambi a quota 5. Per tutti questa è la migliore stagione del centrale livornese. «Sono d’accordo ma è doveroso sottolineare che i miei meriti sono amplificati dai risultati — argomenta Lucarelli —. Dopo avere girato tanto, ho trovato a Parma la mia dimensione giocando con continuità. Alla mia età devo navigare a vista, ho un altro anno di contratto, ma in questo club potrò spostare avanti il mio orizzonte di calciatore».
Quest’anno è diventato anche bomber... Merito della simbiosi con la città?
«I gol li ho sempre fatti, quest’anno ho eguagliato il mio record. Mio fratello Cristiano, col quale ho giocato qui in B, mi ha trasmesso il suo fiuto. È vero che a Parma è tutto perfetto: club, squadra, ambiente. Io e la mia famiglia siamo completamente integrati tanto che ho comprato casa e fissato la mia residenza. Peccato che manchi il mare, ma posso rimediare: 9 mesi a Parma e 3 a Livorno».
Oggi il Parma ha 4 potenziali nazionali: Mirante, Paletta, Parolo e Cassano. Tra questi chi la impressiona di più?
«Aggiungo Cassani che a mio parere merita l’azzurro come gli altri. Paletta è il compagno che ha fatto più progressi: quando arrivò era irruento, ora sa leggere le situazioni in campo prima di intervenire».
Da capitano come vede la sua squadra?
«Vedo una squadra che tutti gli anni è migliorata e oggi ha elevato il suo obiettivo all’Europa senza che fosse previsto. Una squadra solida, esperta e di qualità, guidata ottimamente da Donadoni».
Dicono: Donadoni bravo e sottovalutato. Lei che dice?
«Sicuramente bravo. Sottovalutato? Forse perché predilige lavorare in silenzio e quindi non fa audience. Molti suoi colleghi si vendono meglio. Il nostro allenatore non ha bisogno di vendersi a parole, i risultati parlano per lui».
Domenica vi attende il derby a Bologna. Partita dura?
«Il Bologna si gioca la salvezza, sarà difficile ma noi non possiamo fare sconti. Sarebbe da pazzi a sei giornate dalla fine mollare proprio adesso che il traguardo europeo si avvicina. Perciò andiamo al Dall’Ara per ottenere il massimo».