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 2014  aprile 11 Venerdì calendario

DE MAGISTRIS SENZA SOLDI, ASSUME


Porte aperte a Palazzo San Giacomo, il Comune di Napoli continua ad assumere. Poco importa se l’amministrazione comunale sia ad un passo dal dissesto finanziario e se il piano di riequilibrio sia stato bocciato dalla Corte dei conti regionale. Il sindaco Luigi de Magistris da un lato fa ricorso contro i giudici contabili e chiede una mano a Matteo Renzi per escogitare una sorta di norma «salva Napoli» che gli eviti il fallimento, dall’altra continua a distribuire incarichi e mansioni.
E ad assumere. Sia chiaro, la pianta organica del Municipio composta da un esercito di oltre 9mila persone, è stata snellita da circa 700 pensionamenti avvenuti nel 2012, che hanno liberato posti e risorse innanzitutto per le 300 assunzioni dalle graduatorie Formez dell’autunno scorso. Adesso, però, è arrivato il momento dei dirigenti.
Con una delibera di giunta di una settimana fa, infatti, l’amministrazione guidata dall’ex pm – e in particolare su proposta dell’assessore al Personale, Francesco Moxedano – ha licenziato un documento che bandisce i concorsi per 72 posti da dirigenti così suddivisi: 36 nell’area tecnica tra architetti e ingegneri, 30 nell’area amministrativa, tre nell’area legale e altrettanti in quella informatica. Per la metà di questi, si tratta di selezioni interne, che consentono comunque un notevole salto di grado, e quindi di stipendio, ai dipendenti già incardinati. Gli altri 36 dirigenti arriveranno invece dall’esterno.
Ma non è finita. Perché la giunta della rivoluzione arancione non si ferma soltanto a 72 nuovi dirigenti. Sempre l’assessore Moxedano ha infatti proposto, e ottenuto, di rimodulare la pianta organica in modo da garantire progressioni verticali a 541 dipendenti di categoria C e D. Insomma, per i lavoratori di Palazzo San Giacomo sono in arrivo promozioni a cascata.
Tuttavia, i sindacati si sono messi di mezzo. La Cgil, che per la prima volta nella storia ha ufficialmente chiesto le dimissioni del sindaco de Magistris, è già arrivata ad annunciare lo stato di agitazione perché in questo concorso non è stata minimamente coinvolta. Poi c’è la Cisl che sbeffeggia il sindaco parlando addirittura di «ennesima mandrakata» e attacca: «Non siamo contro a prescindere, ma come si fa a sostenere un provvedimento che mira solo a riempire caselle di un organico che non hai discusso in termini di produttività nella sua interezza? Stando così le cose si rischia solo di favorire gli amici degli amici e parenti di autorevoli dirigenti dell’amministrazione napoletana». Più chiaro di così non si può. Pertanto, dopo aver perso buona parte della sua maggioranza, de Magistris si ritrova ora scaricato pure dai sindacati.

Giovanni Bucchi, ItaliaOggi 11/4/2014