Fabio Poletti, La Stampa 11/4/2014, 11 aprile 2014
DICIOTTO EURO SUL CONTOCON LA VILLA IN SARDEGNAE VIAGGI DA SOGNO AI CARAIBI
Il Celeste è in rosso. Ma giura di non essere verde di rabbia, l’ex Governatore Roberto Formigoni al quale i magistrati milanesi hanno bloccato i conti e tagliato i viveri: «Leggo che mi avrebbero sequestrato o starebbero sequestrandomi beni per 49 milioni di euro. Tranquillizzo tutti, non ne ho posseduto nemmeno la centesima parte». Mentre gli svuotano le tasche lui apre il portafoglio ed elenca ogni bene, come il precisetti dei contabili: «Su uno dei miei conti figura un attivo di 18 euro e 20 centesimi. Sull’altro un passivo di 75 mila euro». Ci sarebbe da preoccuparsi se fosse davvero così. Perché dopo diciotto anni al Pirellone e qualche mese a palazzo Madama come senatore del Nuovo Centro Destra, verrebbe da chiedersi come spende i suoi soldi il morigeratissimo Celeste che vanta un annoso precetto di castità ma deve difettare in prodigalità. A sentir lui di sicuro non ha il vizio dei motori. Possiede un’Alfa Mito che ha due anni, una Panda del 2009 e una Multipla del 2008. Di affari immobiliari, a sentire quello che dice, c’è niente di cui impressionarsi: 36 metri quadrati in periferia a Sanremo il paradiso ligure dei pensionati più 400 metri quadrati a Lecco che non è proprio Beverly Hills, ereditati dai genitori, e divisi in tre appartamenti in comproprietà con due fratelli.
Punto. Figuriamoci se ha mai avuto una villa in Sardegna. E allora non si capisce di chi sia quella mega villa a poca distanza da Porto Cervo con vista su Cala di Volpe, tredici vani più piscina e tanto verde attorno valutata più o meno cinque milioni di euro, al centro di un vorticoso giro di compravendita in cui i magistrati milanesi hanno già messo il naso. Alla fine vien pure il sospetto che il micragnoso Roberto Formigoni abbia il braccino corto e tutta la sua vita assai dorata sia stata a scrocco. E che scrocco se è vero che i magistrati hanno quantificato entrate e regalie per 8 milioni di euro: 750 mila euro per vacanze in Argentina, Patagonia, Brasile, Anguilla, Saint Marteen. E poi viaggi aerei per 18mila e 144 euro. E disponibilità di yacht di generosissimi amici per cui sono stati spesi 463 mila euro a cui aggiungere contanti tra i 5 e i 10 mila euro, elargiti cash e brevi manu.
«Strabilio. Si vuole distruggere la mia figura», si agita l’ex Governatore che a Milano divide il pane e pure l’appartamento con altri laici dell’associazione Memores Domini che vivono all’ombra di un solo dio mai quotato in Borsa. Ma se proprio deve esserci del miracoloso nelle finanze del senatore che siede alla destra di Angelino Alfano, bisogna guardare altrove giura lui: «I giudici guardando alle mie proprietà hanno fatto la moltiplicazione dei pani e dei pesci». Affermazione ovviamente opinabile fino a quando non ci sarà il processo. L’ennesimo per l’ex Governatore lombardo che vanta undici assoluzioni su undici inchieste e che assicura di puntare al record anche in campo giudiziario. C’è da augurargli ogni bene ma se qualcuno vuole aiutarlo, e mica solo con opere di bene visto il profondo rosso da brivido dei suoi conti correnti, sa dove trovarlo.
Fabio Poletti, La Stampa 11/4/2014