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 2014  aprile 11 Venerdì calendario

MA PER LA COMUNITÀ SCIENTIFICA IL FARMACO È SICURO: “ECCO I DATI”


Fino all’altro ieri sarebbero 27 (escluso il caso italiano su cui si sta indagando) le donne morte dopo aver abortito con la pillola RU486. A loro potrebbero aggiungersi i decessi di altre 12 persone che hanno assunto lo stesso farmaco ma non per scopi abortivi, bensì per uso compassionevole. Si arriverebbe così a quota 39. Una serie di casi che alimenta gli interrogativi sulla reale sicurezza della pillola RU486.
Delle 27 donne morte dopo l’assunzione del farmaco, 14 sono morte negli Usa, una in Canada, una in Portogallo, sei in Gran Bretagna, due in Francia, una in Svezia, una a Taiwan e un’altra in Australia. L’ultimo caso ufficiale segnalato risale a luglio dello scorso anno, quando la rivista «Journal of Obstetric and Gynaecology» ha riferito di una donna morta nel 2010 in Gran Bretagna. La donna sarebbe deceduta dopo l’assunzione della pillola a causa di un’infezione da Clostridium Septicum, un batterio potenzialmente letale. Altre nove della lista sono morte per Clostridum Sordellii, un’altra per Clostridum Perfringes e un’altra ancora per streptococco, tutti microrganismi molto pericolosi.
Questi sono i dati a disposizione più aggiornati. Le segnalazioni dagli Usa, invece, sono ferme all’ultimo rapporto della Food and Drugs administration (Fda), l’agenzia che vigila sul corretto utilizzo dei farmaci, che risale ad aprile 2011. Nel report l’agenzia ha registrato su 1.520.000 aborti eseguiti con il metodo farmacologico un totale di 14 decessi. Ma anche una serie di casi di donne che hanno riportato effetti collaterali più o meno gravi: 336 emorragie, 256 infezioni (di cui 48 gravi), 612 ricoveri d’urgenza in ospedale e 2207 donne che hanno riportato effetti nocivi in generale. I dati, valutati dalle agenzie non statisticamente significativi, hanno comunque sollevato polemiche. Specialmente nel nostro Paese, da sempre diviso. Si tratta delle stesse preoccupazioni emerse dopo un articolo del «New England Journal of Medicine», secondo cui la mortalità per aborto farmacologico sarebbe superiore a quella con il metodo chirurgico per aborti effettuati nello stesso periodo di gestazione. Tuttavia, buona parte della comunità scientifica e le autorità regolatorie continuano a pensare che la RU486 sia sicura. E che non ci sarebbe un nesso casuale tra le morti per infezione e l’assunzione della pillola abortiva. Anche se si è dibattuto sull’eventualità di combinare alla Ru486 un trattamento antibiotico per evitare rischi di infezioni.
Già nel 2007, l’ente europeo per il controllo dei farmaci, l’Emea, aveva approvato la RU486, ribadendone la sicurezza. Parere espresso anche dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, che nel luglio 2009 ne ha autorizzato l’uso. Leggendo il dossier dell’Aifa appare evidente che gli effetti collaterali, secondo l’agenzia, non superano quelli dell’aborto chirurgico. E che sono rarissimi i casi di eventi avversi gravi. «Gli studi condotti - si legge nel dossier - riportano una serie di effetti collaterali legati principalmente all’utilizzo delle prostaglandine: il dolore di tipo crampiforme che può variare da nulla a forte e aumenta in prossimità dell’espulsione, riducendosi nettamente subito dopo. Poi nausea (34-72%), vomito (12-41%) e diarrea (3-26%). Il sanguinamento, massimo al momento dell’espulsione, è variabile per quantità e durata, con perdite ematiche che persistono per almeno una settimana e, in forma ridotta, anche più a lungo. Le complicanze severe sono rare e riconducibili al sanguinamento importante con necessità di emostasi chirurgica (0,36-0,71%)».
Per i detrattori della RU486 i dati sulle morti, così come quelli sugli effetti collaterali, giustificherebbero il divieto di utilizzo della pillola. I sostenitori dell’utilizzo del farmaco ribadiscono, invece, la sua sicurezza, in quanto in tutto questo tempo le complicanze gravi sono state rarissime. A detta dei pro-Ru486 addirittura inferiori a quelle che seguono un qualsiasi intervento chirurgico.

Valentina Arcovio, La Stampa 11/4/2014