Paolo Nori, Libero 11/4/2014, 11 aprile 2014
COME LA CODA DEL MAIALE
In questi giorni in molti hanno parlato del fatto che il capo politico del sindaco di Parma, Beppe Grillo, ha rimproverato il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, chiedendogli, più o meno: «Ma perché parli?»; ecco a me, devo dire, il motivo per cui il sindaco di Parma parla sembra chiaro: è un sindaco, deve parlare, e se dovessi chiedergli qualcosa, al sindaco di Parma, io non gli chiederei «Ma perché parli?», gli chiederei un’altra cosa.
Tra l’altro, il sindaco di Parma, essendo sindaco di Parma, gli succede che i giornalisti gli fan delle domande, è normale, le fanno perfino a me che non sono neanche sindaco di Parma; qualche mese fa, per esempio, ero a Milano, mi
è suonato il telefono, era un giornalista che mi chiedeva di commentare il fatto che all’Università, alla facoltà di Lettere, era calato il numero degli iscritti, e io mi ricordo gli ho detto che non ne sapevo niente e non avevo niente da dire, su quel calo degli iscritti, e lui si era molto stupito: «Ma scusi», mi aveva detto, « lei è un letterato, come fa a non aver niente da dire sul calo degli iscritti alla facoltà di Lettere?»; ecco, se avesse chiamato il sindaco di Parma, quel giornalista lì, secondo me qualcosa da dire il sindaco di Parma l’avrebbe trovato, che lui, tra l’altro, secondo me, il fatto che i giornalisti gli facciano delle domande è una cosa che gli piace molto, mi sembra che risponda sempre molto volentieri, ma non era questo che volevo dire. Quello che volevo dire era che la scorsa settimana, a Parma, il sindaco di Parma ha firmato un’ordinanza di sgombero di due palazzi, ordinanza che sembra fosse motivata «dall’urgente e indifferibile necessità di garantire la salute degli occupanti dal pericolo causato dal degrado degli immobili occupati». Sembra però che gli occupanti si siano rifiutati di andarsene e che il sindaco di Parma, dopo qualche giorno, li abbia incontrati e abbia detto che l’ordinanza rimaneva, ma non ci sarebbe stato nessuno sgombero urgente in tempi brevi. Che, a pensarci, a me sembra stranissimo. Se l’ordinanza rimane, rimane «l’urgente e indifferibile necessità di garantire la salute degli occupanti dal pericolo causato dal degrado degli immobili occupati», e se c’è questa necessità, c’è bisogno di uno sgombero urgente e in tempi brevi, ma allora perché il sindaco ha detto che non ci saranno sgomberi urgenti e in tempi brevi? E, viceversa, se non ci saranno sgomberi urgenti e in tempi brevi, l’ordinanza decade, ma allora perché il sindaco ha detto che l’ordinanza rimaneva, mi sono chiesto io.
E mi son detto che io, al sindaco di Parma, se dovessi chiedergli qualcosa, non gli chiederei «Ma perché parli?», gli chiederei «Ma cosa dici?».
Però al sindaco di Parma, io, a pensarci, non gli chiedo niente, mi dispiace solo per lui che deve fare un mestiere che mi sembra che non può mai dire le cose come stanno, deve sempre far finta di aver capito tutto, anche il motivo per cui sono calate le iscrizioni a Lettere (e non è neanche un letterato).