Il Sole 24 Ore 11/4/2014, 11 aprile 2014
IL CAPO DI JP MORGAN SI SENTE LUTHER KING
È già irritante vedere i politici impadronirsi delle parole di un grande dell’umanità, come Martin Luther King, ma sentirsi citare sermoni sulla morale e sulla giustizia da un banchiere è addirittura offensivo. Tanto più se quel banchiere è Jamie Dimon, capo di JP Morgan, la banca coinvolta nello scandalo della «Balena londinese», della truffa dei mutui subprime, per cui è stata costretta a restituire una ventina di miliardi alle agenzie governative. «Un’esperienza che ti fa saltare i nervi», l’ha definita ieri il povero Dimon. Tanto più per una banca che, come la descrive lui nella lettera agli azionisti, sembra più una istituzione di carità: che assume i militari veterani, finanzia le missioni, aiuta i poveri e i disgraziati e lotta contro le forti «disuguaglianze di reddito». Parole testuali: di uno che lo scorso anno ha guadagnato 20 milioni di $. E infine la perla, citando M.L. King («L’arco dell’universo morale è lungo, ma piega verso la giustizia»), quasi che anche lui e la sua banca stessero subendo ingiustizie paragonabili a quelle della popolazione nera nell’America degli anni ’60. (W.R.)
Il Sole 24 Ore 11/4/2014