Il Fatto Quotidiano 11/4/2014, 11 aprile 2014
ECCO LA NAVE MANGIA-VELENI DI ASSAD
Dalla banchina è un bestione grigio lungo 200 metri. Nella sua pancia trasporta reattori, cisterne di soda caustica, zone di decontaminazione personale. E un equipaggio di circa 60 persone tra militari e chimici dell’Edgewood Chemical Biological Center, pronti a salpare per andare a prendere a Gioia Tauro e poi distruggere al largo le armi chimiche di Assad.
È tutto pronto a bordo della Cape Ray, la nave Usa che l’Ansa ha visitato nella base navale di Rota, sudovest della Spagna, dove è ormeggiata da 2 mesi. Mancano solo gli agenti tossici (iprite e precursori del sarin) che la Siria deve ancora consegnare , in ritardo sulla tabella di marcia, e che la Cape Ray imbarcherà a Gioia Tauro. “Se i siriani completeranno il trasferimento dal porto di Latakia non più tardi del 27 aprile, la Cape Ray potrebbe salpare in 2-3 giorni e cominciare le operazioni di trasbordo nella prima settimana di maggio”, per poi muoversi verso le acque internazionali del Mediterraneo, ha spiegato l’ammiraglio Robert
P. Burke, direttore delle operazioni delle Forze navali Usa in Europa e Africa.
Difficile districarsi con il Field Deployable Hydrolysis System, installato a bordo. Due reattori al titano “portatili” che con l’acqua neutralizzeranno le sostanze più pericolose: 560 tonnellate di iprite e precursori del sarin. Sistema mai usato prima in mare aperto, ma che - ha assicurato Michael Lohan, portavoce dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche - è “il più innovativo, sicuro e controllato per tali operazioni”. “Non ci saranno conseguenze per l’ambiente”, ha sottolineato. Quattro team di ispettori Opac vigileranno sul processo: dallo stoccaggio in Siria a bordo del cargo danese Ark Futura che porterà gli agenti chimici da Latakia a Gioia Tauro, alle operazioni di trasbordo (“da nave a nave, senza toccare il suolo”, ha assicurato Burke), fino alla completa neutralizzazione: 60 giorni per concludere il lavoro.
Il Fatto Quotidiano 11/4/2014