Riccardo Meggiato, Wired 4/2014, 10 aprile 2014
SERVO BIONDE IN CAPSULA
Beppe è uno che di pinte se ne intende, visto che le serve da oltre trent’anni nel suo pub per motociclisti. Forse è per questo che gira attorno alla scatola di The Sub, che gli abbiamo presentato come “la birra in capsula”, con un mix tra scetticismo e curiosità.
Si tratta di una spillatrice di birra, prodotta da Krups per Heineken, da usare tra le mura domestiche. «È bella, molto bella, su questo non c’è dubbio», dice il nostro barista mentre la togliamo dalla confezione. The Sub è un frigo con una pompa che permette di servire la birra come succede nei bar, con tanto di leva da abbassare per ottenere un getto energico e una schiuma corposa. Ma c’è anche una buona tecnologia: classe energetica A+, rumorosità bassa e una capacità di due litri di birra.
Due litri precisi, perché, come succede con le macchine da caffè a capsule. The Sub supporta solo un formato di ricarica. Si chiama Torp e al momento è disponibile con due diversi tipi di birre e altre due in arrivo: Heineken, Affligem, Desperados e Moretti Baffo D’oro. «Sono birre adatte all’uso domestico: per una serata tra amici vanno bene», sancisce l’esperto.
Installare la macchina è semplice: infili la spina in una presa, inserisci il Torp e colleghi l’apposita cannuccia alla leva. Due minuti, tre al massimo, e tutto è pronto. Almeno in teoria: «Il manuale dice che, una volta accesa, servono circa sei ore per raffreddare il Torp, a meno di piazzarlo prima in frigo. Comunque sono tempi operativi del tutto normali», dice Beppe. In effetti, per chi fa grande uso di birra, è bene lasciare in frigo qualche Torp, in modo che sia già bello freddo e The Sub serva solo a preservarne la bassa temperatura. Non che il suo sistema di raffreddamento scherzi: porta la capsula tra i due e i cinque gradi e, grazie al corpo in alluminio anodizzato perfettamente isolato, garantisce birra fresca per ore e ore, anche da spenta.
Preparato tutto, Beppe passa all’azione: mano sulla leva, boccale sotto e inizia a spillare. «All’inizio fa molta schiuma, ma già dal secondo bicchiere la situazione si normalizza: forma una schiuma molto compatta, che “sigilla” bene la birra sottostante». Il boss del Blues Bikers Pub di Milano maneggia con maestria il boccale, analizza il colore della bevanda, ne annusa l’aroma e, alla fine, inizia a sorseggiare. «Non è una birra di alta qualità, ovviamente, ma per essere un prodotto domestico c’è da essere soddisfatti. Stupisce, in particolare, che la macchina non abbia bisogno di gas: così, tra l’altro, la birra è poco frizzante, come si usa all’estero». Beppe spiega che in Italia siamo abituati a una birra frizzante, mentre quella da intenditori è più vicina, a livello di quantità di gas, a quella erogata da The Sub.
«Di questa macchina apprezzo molto la semplicità d’installazione, mentre c’è da lavorare sulle tipologie di birra e, soprattutto, sul prezzo». Secondo lui è un po’ troppo alto, e andrebbe ritoccato verso il basso pure quello dei capsuloni. «Parliamo pur sempre di circa sei euro per quattro medie, per una birra che è e rimane da supermercato. Credo che lavorando sul prezzo, e su birre migliori, potrebbe avere il suo perché nelle feste tra amici o davanti alla tv». Tra un paio di mesi iniziano i Mondiali di calcio: prepariamoci a fare scorta di Torp.