Marco Consoli, Wired 4/2014, 10 aprile 2014
UN VERO FINTO PORNO
Nymphomaniac racconta la vita sessuale della ninfomane Joe (Stacy Martin da giovane e Charlotte Gainsbourg da adulta). Il film è diviso in due capitoli e arriva nei cinema il 3 e il 24 aprile, in versione “censurata”. Per quella esplicita, che uscirà più avanti, Lars von Trier ha chiesto aiuto agli esperti di effetti digitali della parigina BUF Compagnie. «Ci ha chiamato prima delle riprese», spiega il produttore Maxime Delorme, «chiedendoci di incollare dettagli anatomici di un attore porno impegnato in un amplesso sul corpo e sul volto di un altro attore. Abbiamo ricevuto le scene, ciascuna girata una volta in versione normale e una hard, e le abbiamo manipolate». In alcuni casi è stato complesso far combaciare le sequenze per ottenerne una sola, come spiega il supervisore Yoel Godo. «Il difficile era far collimare i genitali di chi faceva sesso davvero e di chi fingeva: nella scena in cui Stacy Martin si accoppia in ospedale, sovrapponendo i fotogrammi sembrava che il pene uscisse dalla pancia e non dal pube dell’attore, per cui abbiamo dovuto ricostruire più parti del corpo, compreso l’ombelico. E poi abbiamo reso omogeneo il colore della pelle». Tutto è giustificato dalla ricerca di quel senso di verità nel sesso interpretato da volti famosi, così difficile da trovare al cinema: «Abbiamo manipolato il corpo di Stacy Martin», spiega Godo, «Charlotte Gainsbourg e alcuni altri, ma non Shia LaBeouf». Per le riprese in cui lui faceva sesso è stata usata una controfigura. Si è ricorso anche a quei falli di gomma già cari al Tinto Brass di Paprika: «Ne è stato usato uno nella fellatio all’uomo che Joe incontra in treno, ma in quel caso l’abbiamo reso più credibile con un prepuzio digitale».
Marco Consoli