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 2014  aprile 10 Giovedì calendario

UN SOLO SOFTWARE PER INPS, INAIL ED EQUITALIA


Da anni mi chiedo come sia possibile che, in pieno ventunesimo secolo, Inps, Inail, Agenzia delle Entrate ed Equitalia non abbiamo un database centralizzato e unico che espone specifici servizi ai vari enti. Funzionerebbe meglio per cittadini e imprese e farebbe risparmiare centinaia di milioni di euro l’anno ai contribuenti. Infatti, invece di mantenere tanti silos di software sviluppati separatamente negli ultimi decenni, un fatto che impedisce di aggregare tutte le informazioni utili rispetto al singolo utente e di offrire servizi in tempo reale (i lunghi tempi necessari alle imprese italiane per ottenere un Durc note dipendono da ciò), si potrebbe sviluppare una nuova architettura unica, che poi sarebbe la banca dati della Pubblica amministrazione, tramite la quale i vari enti erogano servizi.
Un change management normale per amministrazioni da primi della classe al mondo, che sarebbe indispensabile per quella italica, la cui qualità media fa rabbrividire gli esperti della Banca mondiale abituati a valutare Paesi come Mauritania e Cambogia. Eppure, nonostante la peggiore recessione dal secondo dopoguerra abbia bruciato quasi il 10% del pil, gli interventi di razionalizzazione della spesa pubblica corrente rimangono in Italia libri bianchi o proposte finali delle diverse commissioni insediate dai vari governi di emergenza.
Ma se progettare una nuova architettura tecnologica per erogare servizi in tempo reale presenta qualche difficoltà, almeno sul piano delle competenze, la razionalizzazione delle sedi periferiche e operative di Inps, Inail e del Fisco poteva essere fatta già da tempo. Possibile che nel 2014 in ogni Provincia o circoscrizione municipale italiana ci siano sedi distinte di Equitalia, Inps, Inail e così via? Possibile che si debbano pagare affitti, sicuramente più elevati, di quanto non implicherebbe aggregare tutti i servizi pubblici di questa natura in una filiale unica?
Certo, qualche proprietario che perde l’affitto si lamenterà. Sicuramente, qualche società di pulizia o di servizi di vigilanza farà presentare interrogazioni parlamentari da qualche politico locale. Ovviamente, i sindacati della pubblica amministrazione faranno barricate contro una razionalizzazione logistica che penalizza e sminuisce le diversità professionali chiamate in causa perché tutte meritano una loro sede specifica e un loro ufficio autonomo con tanto di targa fuori. Ma un Paese nel quale il 43% dei giovani non ha lavoro e deve rimborsare Bot e Btp per una cifra corispondente al 133% del pil, anche per finanziare questi lussi, avrebbe da tempo dovuto agire. Il declino italiano, invece, punta ad entrare nel libro dei record facendosi accompagnare da ogni forma di stranezza comportamentale.

Edoardo Narduzzi, MilanoFinanza 10/4/2014