Liana Milella, la Repubblica 10/4/2014, 10 aprile 2014
IL CARCERE È ESCLUSO PER L’ETÀ E PER IL RUOLO SENTENZA ENTRO 5 GIORNI
Domande & Risposte
Andare o non andare. All’udienza a Milano, nell’odiato palazzo di giustizia. Nell’aula dove si decide se un condannato definitivo può, o non può, ottenere l’affidamento ai servizi sociali. Lui, Silvio Berlusconi, condannato come tanti altri condannati (4 anni per frode fiscale, 3 cassati dall’indulto, resta 1 anno, 9 mesi con gli sconti della legge Gozzini). Lì, in quell’aula, tacere o parlare. Ancora: puntare al rinvio o attendere la decisione. È stata gravida di incognite l’attesa del giorno “x”. I tanti dubbi, hanno dilaniato l’ultima settimana degli avvocati dell’ex premier. Niccolò Ghedini e Franco Coppi, i due angeli custodi. Possiamo ripercorrerli, con i pro e i contro, alla luce della prassi e di sentenze e vicende simili.
Berlusconi andrà o non andrà all’udienza? Attenderà il suo turno davanti alla porta dei giudici o rimarrà a casa ad aspettare il verdetto?
Nessun bagno di folla. Ha vinto la linea Ghedini. Berlusconi non è in buona forma fisica. Ma non è questo l’unico motivo che rema per l’assenza. Il metro di valutazione, stavolta, è l’utilità. Sarebbe stata utile la presenza di un imputato pronto ad ammettere le sue responsabilità penali, disponibile ad accettare la condanna e le sue conseguenze, pronto se non a “pentirsi” quantomeno ad ascoltare serenamente la decisione dei giudici, ma Berlusconi non potrà mai calarsi in un ruolo del genere.
È vantaggioso o dannoso che lui sia assente? Potrà avere conseguenze negative?*
Un fatto è certo. Non esserci non depone bene in un’udienza come quella per decidere se il condannato ha diritto di scontare la pena in affidamento ai servizi sociali, o deve prevalere la detenzione domiciliare. I giudici, che pure hanno sotto mano il fascicolo di Berlusconi, dovrebbero interloquire direttamente con il condannato, non affidarsi solo alla mediazione dei suoi avvocati. La cronaca ci consegna la fotografia dei poliziotti del caso Aldrovandi — il ragazzo picchiato selvaggiamente — che si sono sottratti alle domande del tribunale di sorveglianza e si sono visti negare l’affidamento.
Perché la difesa non chiederà il rinvio dell’udienza magari a dopo le europee?
Decisione tutta politica. Chiedere il rinvio non dà alcuna certezza sulla data della nuova udienza, che potrebbe “saltare” le elezioni, ma potrebbe collocarsi a ridosso del voto. Con la conseguenza che magari il leader di Fi potrebbe fare la campagna elettorale in prima persona, ma poi vedrebbe annullati i risultati positivi da una “brutta” decisione dei giudici come quella dei domiciliari. “Arresto”, una parola pessima a pochi giorni da una tornata elettorale.
Oggi Ghedini e Coppi chiederanno che l’udienza sia pubblica, che tutti possano ascoltare la relazione del giudice Crosti, le richieste del sostituto procuratore generale Lamanna, le loro tesi difensive?
Anche su questo ha vinto un calcolo di costi-benefici. Hanno prevalso nettamente i primi. I legali non chiederanno di aprire le porte anche alla stampa, come pure una sentenza della Corte di Strasburgo fresca di 6 mesi ha concesso a un avvocato che ne ha fatto richiesta. Ghedini e Coppi considerano l’udienza come una tappa negativissima nella vita dell’ex Cavaliere, perché Berlusconi è stato condannato. Inutile mostrare nei Tg di mezzo mondo l’aula in cui lui dovrà di fatto rinunciare a una fetta della libertà di cui gode oggi.
Berlusconi otterrà di essere affidato ai servizi sociali o finirà ai domiciliari?
Escludiamo, innanzitutto, il carcere. Un uomo di 78 anni, leader di un partito, per una pena residua di una manciata di mesi, non ci finisce. A palazzo di giustizia, anche chi non si può considerare amico di Berlusconi, fino a ieri mattina tendeva ad escludere che gli venisse negato l’affidamento ai servizi a vantaggio della detenzione domiciliare. Certo, non è stata valutata per niente bene l’ultima uscita “sulla sinistra che usa il suo braccio giudiziario” e gli vuole impedire di fare la campagna elettorale. Perché, pronunciata proprio ieri, la battuta identifica nei magistrati del Tribunale di sorveglianza il “braccio” armato della sinistra. Quindi l’attacco è diretto a toghe che peraltro non sono affatto considerate su posizioni ultrà. Ma, dicono i difensori, Berlusconi ha fatto ricorso alla Corte dei diritti umani di Strasburgo proprio perché si considera innocente. Di sicuro adesso non può dichiarare l’opposto qui solo per evitare un arresto.
Quanto peseranno gli altri processi dell’ex premier?
Ruby in appello, Ruby-ter, compravendita senatori a Napoli, falsa testimonianza a Bari. Un fardello che potrebbe avere un effetto negativo.
È realistico che l’ex Cavaliere debba occuparsi di anziani per alcuni giorni al mese?
Potrebbe non essere necessario perché l’affidamento ai servizi non comporta che il condannato svolga un servizio sociale. Potrebbero essere sufficienti dei colloqui con un assistente sociale anche una sola volta al mese.
Berlusconi potrà avere spazi per un’attività politica?
Se i giudici considereranno questo il suo lavoro, potrebbe averli.
I tempi. Quando si saprà cosa ha deciso il tribunale?
La decisione potrebbe essere assunta oggi stesso. Ma le regole vietano che il contenuto sia diffuso separatamente dalla sentenza. Quindi bisognerà aspettare che sia resa pubblica. Il tempo massimo è di cinque giorni. I più lunghi nella vita di Berlusconi.
Liana Milella, la Repubblica 10/4/2014