Maria Novella De Luca, la Repubblica 10/4/2014, 10 aprile 2014
ORA SERVONO I DONATORI MA RESTA IL DIVIETO PER SINGLE, COPPIE OMO E MAMME FUORI ETÀ
Domande & risposte
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Qual è la prima conseguenza della sentenza?
In Italia si torna a 10 anni fa. Allo scenario del 2004, prima cioè che la legge 40 venisse approvata e poi ratificata con drammatiche spaccature politiche da un referendum che non raggiunse il quorum. Anni in cui con tecniche già allora all’avanguardia si potevano congelare gli embrioni, effettuare diagnosi pre-impianto, e soprattutto concepire figli con la fecondazione eterologa, ossia con il seme di un donatore o l’ovocita di una donatrice. La prima conseguenza storico-politica della sentenza è dunque quella di un salto all’indietro, una volta tanto però positivo.
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Chi potrà accedere alle fecondazione eterologa?
Soltanto le coppie eterosessuali, sposate o stabilmente conviventi, con una sterilità accertata da documenti medici. Non potranno quindi diventare genitori con gameti di donatori coppie omosessuali, donne single, ma nemmeno coppie fertili, se non nel caso in cui l’uomo sia portatore di malattie sessualmente trasmissibili, come l’Hiv, o l’epatite C. E proprio l’esclusione delle coppie fertili è il tema dei nuovi ricorsi contro la legge 40.
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Esiste adesso un vuoto normativo?
I problemi sono due: di tipo politico e di tipo tecnico. Dichiarato incostituzionale il comma 3 dell’articolo 4 della legge 40, ossia il divieto di concepire un bambino con un gamete esterno alla coppia, ci si chiede se sia necessaria una nuova legge per poter riattivare le tecniche. E’ quanto sostiene ad esempio il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin, che vorrebbe rinviare l’intera materia al Parlamento e così gran parte del mondo cattolico.
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Quando si potrà davvero accedere all’eterologa?
Subito, secondo gli avvocati che hanno presentato i ricorsi, già tra un mese, dopo la pubblicazione della sentenza sulla Gazzetta Ufficiale, così come è accaduto dopo la dichiarazione di incostituzionalità di precedenti divieti, ad esempio la crioconservazione degli embrioni nel 2009. Ma resta aperto il problema della raccolta dei gameti, ossia sperma e ovociti.
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Dove potranno essere reperiti i gameti?
In Italia per dieci anni ai 354 centri pubblici e privati è stato vietato il congelamento dei gameti. Oggi dunque nelle biobanche delle cliniche della fecondazione dovrebbero esserci soltanto “vecchi” embrioni e gameti raccolti prima del 2004 (dunque in gran parte inutilizzabili) e materiale biologico congelato dopo il 2009 perché donato dalle coppie stesse. Ma di certo in quantità minime rispetto alla richiesta. Sarà quindi necessario ricreare le “scorte”.
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Chi potrà donare?
La legge 40 vieta la commercializzazione di gameti maschili e femminili. Questo vuol dire che chi offre sperma o ovociti lo farà a titolo gratuito ed oblativo. In realtà in tutta Europa ai donatori viene riconosciuto un compenso. E se sarà facile ricostituire le banche dello sperma, ben più difficile sarà il reperimento degli ovociti, che richiede una forte stimolazione ormonale delle donatrici.
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I donatori saranno anonimi?
Fino ad ora in Italia è stato garantito l’anonimato. Ma dal 2004 in molti paesi le leggi sono cambiate. Si dovrà decidere se l’anonimato sarà parziale, con l’accesso alle sole notizie genetiche, come già previsto per le adozioni nazionali, oppure totale, divieto cioè di poter conoscere non solo le notizie anagrafiche ma anche quelle genetiche. Quindi le strade sono due: o si ripristina lo status dell’eterologa prima della legge 40, con i donatori anonimi, o su questo dovrà decidere il Parlamento. Resta naturalmente in vigore il divieto di disconoscere il figlio nato con gameti estranei alla coppia.
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Quali saranno i centri autorizzati?
Le coppie potranno decidere di fare la fecondazione eterologa sia nei centri pubblici (148) che in quelli privati (206). Ma la verità è che oggi, a parte in alcune regioni, come la Toscana, la Lombardia e l’Emilia Romagna, nei centri pubblici le liste d’attesa sono lunghissime, e l’accesso alle cure difficoltoso. Così da Nord a Sud vince il privato.
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Fino a che età si potrà diventare genitori?
Resteranno in vigore i limiti di età previsti dalla legge 40. E cioè l’accesso alle cure entro l’età fertile, così come previsto per le altre tecniche. Dunque per molte donne “over” non resterà che l’estero.
Maria Novella De Luca, la Repubblica 10/4/2014