C.P., Panorama 10/4/2014, 10 aprile 2014
LADRO DI FARMACI, IL MESTIERE PIÙ NUOVO TRA I CRIMINALI
Il Viagra per il sesso, gli antidepressivi per l’umore, l’Epo per farsi il fisico (dopato). Ma anche antitumorali, antiinfiammatori, farmaci sperimentali e biologici. Medicinali da mille euro per ogni confezione, confezioni da 5 a 10 mila euro di valore ciascuna. Tutti acquistabili sul mercato nero nato con la nuova emergenza nazionale: i furti di farmaci.
Il rapporto «Transcrime» dell’Università Cattolica di Milano intitolato Il furto di medicine dagli ospedali italiani segnala che soltanto nel 2013 i colpi sono stati 51, per un valore di 10,4 milioni di euro. Di più: fino al 2011 erano di fatto inesistenti (se ne contavano due di numero), ma nel primo trimestre del 2014 sono già stati 20. Nè l’ondata si è fermata nel mese di aprile: il primo del mese un furto di farmaci biologici ad alto costo ha colpito l’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana (Brindisi), per un valore di circa 130 mila euro; il 3 aprile all’ospedale San Paolo di Savona sono state rubate medicine per 160 mila euro; lunedì 7 aprile 100 mila euro di officinali chemioterapici sono stati sottratti alla farmacia della clinica San Pio X di Milano.
La cosa più sorprendente è che i ladri di farmaci sono «scientifici», rubano soltanto i medicinali più costosi: gli immunosoppressori, quelli contro il cancro, gli antireumatici. Si tratta di «farmaci di classe H o A, interamente coperti dal Servizio sanitario nazionale» rivela Transcrime. Ma allora perché rubarli? Le ipotesi dei vari investigatori (il fenomeno, seppur nazionale, si è manifestato a macchia di leopardo) sono diverse e partono dall’individuazione dei potenziali ricettatori: per l’Italia parliamo anche di medici, farmacisti, infermieri compiacenti, nonché presunti santoni e maghi, tutti disposti a ripartire sotto banco i farmaci per lucrarci personalmente. Per l’estero, invece, vale un discorso semplice: i farmaci italiani fanno gola in tutti quei paesi (molti) dove il servizio sanitario non è gratuito.
Di certo la distribuzione è nelle mani della criminalità organizzata, l’unica in grado di conservare i medicinali come si deve, cioè al freddo. Addirittura, una delle ipotesi circolanti negli ambienti investigativi è che esistano valigette-frigorifero capaci di mantenere intatte le proprietà di fiale e pillole. Ma parliamo, appunto, di un’ipotesi. La certezza è che sui mandanti per ora si brancola nel buio.
(C.P.)