Francesca Basso, Corriere della Sera 10/4/2014, 10 aprile 2014
UTILE EXOR A DUE MILIARDI
Il 2013 è stato un anno d’oro per Exor, la finanziaria della famiglia Agnelli: l’ammontare della cassa è pari a 2 miliardi grazie ai proventi della vendita di Sgs, il gigante svizzero attivo nella certificazione. La plusvalenza di 1,5 miliardi, sommata ai circa 360 milioni di dividendi incassati nel corso degli anni, ha permesso di ottenere cinque volte l’investimento iniziale effettuato 14 anni fa.
Il presidente John Elkann lo spiega nella lettera indirizzata agli azionisti, in cui commenta l’anno che si è chiuso e getta uno sguardo a quello in corso: «Il 2013 è stato un buon anno per Fiat», ha scritto il presidente, spiegando che «si cominciano a vedere i primi frutti della strategia “premium” di Fiat, come mostrano i fortunati lanci della Maserati Quattroporte al Detroit Auto Show di gennaio e della sua sorellina, la nuova Ghibli, al Shanghai Show di maggio». I numeri sono emblematici. Maserati lo scorso anno ha consegnato il 150% di auto in più rispetto al 2012. Poi c’è la produzione della Jeep Renegade e la 500X a Melfi. «Questa è la prova – scrive Elkann – di come Fiat sia concretamente impegnata a utilizzare la grande esperienza e i più avanzati impianti manifatturieri in Italia». L’assemblea dei soci di Exor, il prossimo 22 maggio, si terrà proprio nello stabilimento di Grugliasco dove il gruppo Fiat Chrysler Automobiles produce le Maserati. Quest’anno cade il centenario della fondazione del marchio, nel 1914, da parte dei fratelli Maserati a Bologna.
Quanto al 2014, questo è l’anno della fusione tra Fiat e Chrysler, «un viaggio incredibile lungo cinque anni» che si è concluso con la nascita di Fca, un gruppo che «diventerà il settimo più grande produttore di auto al mondo per ricavi» e che conta 300 mila dipendenti. Per il futuro, il presidente Elkann si dice fiducioso nelle prospettive degli investimenti di Exor: «Se dovessero richiedere nuovi capitali per crescere ancora ed essere redditizi, saremmo più che felici di assicurarglieli». Nel caso non solo alla Fiat, ma a tutte le partecipate.
Il bilancio 2013 approvato dal consiglio vede, dunque, l’utile netto salito a 2,08 miliardi rispetto ai 298,3 milioni dell’anno precedente grazie principalmente alle plusvalenze nette pari a 1,52 miliardi. Il valore attuale netto degli asset (Nav) è invece passato da 7,62 miliardi a 8,85 miliardi. Il consiglio ha anche deliberato di proporre all’assemblea la distribuzione di un dividendo pari a 0,335 euro per azione, per complessivi 74,5 milioni a fronte di un utile della capogruppo in calo a 92,7 milioni.
È stata deliberata anche la possibilità di emettere, entro il 31 marzo 2015, uno o più bond per un importo non superiore a 1 miliardo di euro.Il presidente ha sottolineato anche le performance di Almacantar, «un piccolo ma promettente investimento»: «Comincia a portare i primi risultati concreti, considerato l’obiettivo che si è posto: diventare il migliore operatore del mercato immobiliare londinese di alto livello».
Francesca Basso