Claudio Plazzotta, ItaliaOggi 9/4/2014, 9 aprile 2014
MONDADORI, MANAGER A DIETA
Un drastico taglio alle retribuzioni 2013 del management di vertice di Mondadori. Si passa, infatti, dai circa 14 milioni di euro percepiti nel 2012 da organi di amministrazione, controllo, direttori generali e dirigenti strategici di Segrate, ai 7,8 milioni dell’ultimo esercizio, dopo una serie di uscite eccellenti (da Maurizio Costa ad Angelo Sajeva o Stefano De Alessandri).
Un -45% che, grazie alla cura di Ernesto Mauri, amministratore delegato di Mondadori dal marzo 2013, verrà ulteriormente corroborato anche nel 2014, esercizio in cui altri dirigenti strategici con stipendi pesanti hanno abbandonato la casa editrice.
Ovviamente, gli addii del 2013 (uno su tutti, quello di Costa, storico a.d.) hanno tagliato in maniera strutturale il monte retribuzioni, ma hanno fatto lievitare i costi non ricorrenti per le liquidazioni: 10 milioni di euro nel 2013, rispetto ai 3,57 mln del 2012 e agli zero euro del 2011, quando nessun manager di punta aveva lasciato Segrate.
Nell’esercizio 2013, inoltre, è stata sospesa l’assegnazione dei bonus long term, mentre le erogazioni di bonus mbo sono calate dai 5,2 milioni del 2012 a poco più di 850 mila euro (-83,6%). Insomma, una bella cura dimagrante per i manager della più grande casa editrice italiana. Anche nel 2013, comunque, al vertice delle retribuzioni Mondadori c’è Maurizio Costa: si porta a casa 6,4 milioni di euro, di cui 5,75 milioni di liquidazione per i suoi 16 anni a Segrate e 657 mila euro di stipendio (ha lasciato le cariche il 20 marzo del 2013), rispetto ai 5,1 milioni del 2012.
A seguire, il nuovo a.d. Ernesto Mauri, con 1.291.000 euro, e Carlo Vismara, cfo del gruppo, con 776.307 euro (-31% rispetto al 2012). Il presidente Marina Berlusconi, infine, conferma la retribuzione del 2012, con 515 mila euro.
Claudio Plazzotta, ItaliaOggi 9/4/2014