Sofia Fraschini, Il Giornale 9/4/2014, 9 aprile 2014
SALINI UNA GALLERIA DA 180 MILIONI
Salini Impregilo mette a segno un nuovo colpo nel mondo delle infrastrutture. E questa volta vicino a casa. Dopo le grandi commesse vinte in giro per il mondo (vedi grafico in pagina), ieri il colosso italiano nato dall’integrazione della romana Salini e della milanese Impregilo, si è aggiudicato, con l’austriaca Strabag, il lotto principale Tulfes-Pfons (in Austria) del mega progetto della Galleria di Base del Brennero. L’opera appartiene a uno dei principali tratti del Trans European Networks (Ten), reti di trasporto europee considerate strategiche da Bruxelles, e ha un valore di 380 milioni di euro: con una quota parte del 49%, al general contractor italiano andranno circa 180 milioni.
Il compito di Salini Impregilo sarà quello di mettere a punto le opere civili in sotterraneo per un tratto del cunicolo esplorativo, per il cunicolo di soccorso della circonvallazione di Innsbruck e per due gallerie di interconnessione. Complessivamente saranno realizzati 38 km di gallerie. L’inizio programmato dei lavori è previsto nella seconda metà dell’anno e la loro durata sarà di 55 mesi. Un colpo importante per il gruppo, non solo perché la Galleria di Base del Brennero è l’elemento centrale della nuova linea ferroviaria del Brennero, che collega Monaco di Baviera a Verona, ma perché una volta completata rappresenterà il collegamento ferroviario sotterraneo più lungo del mondo. Inoltre, fa parte di un progetto Tav molto raro in Italia, perché gode dell’appoggio e del consenso delle comunità locali interessate dall’opera. Il progetto rientra in quella visione politica che guarda al processo di allargamento e unificazione dell’Europa, attraverso il rafforzamento della politica di coesione, sociale e territoriale all’interno dell’Ue, riducendo disparità tra regioni e tra Stati membri.
Per Pietro Salini, che da un anno ha preso il comando in casa Impregilo favorendo poi la fusione con la sua azienda romana, il 2013 è stato già ricco di soddisfazioni con diversi contratti vinti: dagli Emirati arabi, alla Libia passando per l’Australia e il Sud America. Ma anche il 2014 inizia con l’acceleratore. D’altra parte, nei piani del gruppo al 2017, si prevede il rafforzamento geografico in alcune aree quali Europa, Africa e America Latina e una diversificazione in aree ad alto potenziale come America del Nord e Australia, dove sono previsti ingenti investimenti in opere stradali e idroelettriche. «Dopo l’aggiudicazione della metropolitana di Lima, questa commessa porta la raccolta ordini da inizio anno a circa 1,3 miliardi di euro che si confronta con un obiettivo di 7 miliardi l’anno», notano gli analisti di Mediobanca che confermano sul titolo il rating neutral e il target price a 4,7 euro. Anche per Equita (che ha confermato il giudizio buy e il target a 5,2 euro) si tratta di una buona notizia: l’ordine rappresenta il 3,4% della raccolta ordini 2014. In un contesto di mercato negativo, con la Borsa che ieri ha chiuso in calo delll’1,46%, il titolo non poteva dunque non beneficiarne con un rialzo dello 0,31% a 4,55 euro. Dall’inizio dell’anno, quando è diventata operativa la fusione, il titolo Impregilo ha accusato un calo del 7%, per effetto anche della fine dell’appeal speculativo sul futuro assetto azionari del gruppo.