Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  aprile 09 Mercoledì calendario

ARRIVA IL SOFTWARE PER RENDERCI “IMMORTALI”


LA NOVITÀ
LONDRA Una chiacchierata su Skype, due parole sulla chat, uno scambio di messaggi. Con il caro estinto. Inquietante, certo, ma possibile, pare, attraverso una nuova tecnologia. Grazie all’intelligenza artificiale non si può più nemmeno morire. E si rischia davvero di vivere per sempre, almeno in digitale, come promette la start up Eterni.me, fondata dal romeno Marius Ursache, un cervellone del Mit (da dove escono gli imprenditori del futuro), che promette di resuscitare chiunque si affidi ai suoi algoritmi. Il sito è stato lanciato da poco e assomiglia a una delle tante start up milionarie di Silicon Valley.

La differenza è che, mentre gli altri social network invitano a condividere la storia dell’utente durante la vita, Eterni.me ha l’obiettivo di raccogliere tutto il materiale possibile, le tracce lasciate dall’estinto - come email, foto, tweet, messaggi, post, ma anche file audio e informazioni estratte dagli smartphone e dai computer - per trasformarli in un avatar che sia il più fedele possibile alla persona defunta. Grazie a complicati algoritmi e ai passi da gigante dell’intelligenza artificiale, l’avatar rispecchierà la personalità del soggetto, avrà i suoi ricordi, si esprimerà come lui. Inoltre parenti e amici potranno “addestrarlo” fornendo notizie e nozioni per renderlo un fantasma ancora più attendibile.