Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  aprile 09 Mercoledì calendario

BRUXELLES, I SUPER-STIPENDI DEI FUNZIONARI


L’INCHIESTA
BRUXELLES Una burocrazia funzionante ed efficiente costa, tanto più se deve avere un personale competente e multilingua, in grado di proporre ed attuare politiche per 28 paesi e più di 500 milioni di cittadini. E’ questa l’essenza del ragionamento che sta dietro la risposta piccata della Commissione Europea alla richiesta del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, di una spending review anche per le istituzioni comunitarie.
Nei prossimi 7 anni il personale sarà ridotto del 5%. I salari sono stati congelati per un biennio. Ma per avere «the best and the brightest» la Commissione deve offrire contratti particolarmente vantaggiosi, altrimenti «i migliori e più brillanti» andranno a lavorare nel settore privato, «magari alla City di Londra», spiega uno di loro. Nella funzione pubblica europea si entra, quasi sempre, per concorso. Vincerlo è il sogno di migliaia di italiani, greci, spagnoli e portoghesi, il cui numero di candidature è esploso durante la crisi. Ma, agli occhi di molti cittadini, gli «eurocrati» appaiono come dei privilegiati: in fondo, molti funzionari se la passano perfino meglio degli europarlamentari, che con i loro 7.957 euro lordi al mese guadagnano poco rispetto agli alti burocrati della pubblica amministrazione dell’Ue.
I funzionari europei si dividono in tre grandi categorie: «amministratori», «assistenti» e «segretari e commessi». Lo stipendio lordo mensile dipende dal grado, stabilito sulla base delle qualifiche e dell’esperienza, e va dai 2.345 euro di un commesso ai 18.370 euro di un direttore generale.
I LIVELLI
La grande massa dei funzionari europei si colloca tra il grado 5 (4.349 euro) e il grado 12 (11.681 euro). Le tasse si pagano direttamente al bilancio comunitario, con un’imposta progressiva dal 8 al 45%, a cui va aggiunto un contributo di solidarietà del 6-7% previsto fino al 2023. Ma il trattamento fiscale è molto più favorevole che nella maggioranza degli Stati membri. Soprattutto, la retribuzione complessiva degli «eurocrati» è arricchita da consistenti benefici, volti a compensare il disagio di vivere e lavorare lontani dalla patria natia.
Le condizioni di lavoro devono consentire «di gestire in maniera ottimale la vita professionale e la vita privata e familiare», dice il sito della Commissione. I giorni di vacanza annuali sono 24, a cui se ne aggiungono 2,5 per i viaggi verso il paese di origine. L’assegno familiare ammonta a 170,52 euro al mese, più il 2% della retribuzione base. L’assegno per ciascun figlio a carico è di 372,61 euro.
Quello per le spese scolastiche arriva a 252,81 euro, anche se molti figli di funzionari beneficiano gratuitamente della Scuola Europea. Ma l’indennità più ambita è quella di «dislocazione»: lo stipendio e gli assegni famigliari vengono aumentati del 16%, se al momento dell’assunzione si riesce a dimostrare che negli ultimi 5 anni non si è stati residenti a Bruxelles. Per alleviare la nostalgia, è anche previsto un rimborso chilometrico forfettario annuale per tornare a casa: 884,25 euro per ogni componente del nucleo familiare, se si devono percorrere 1.200 chilometri.