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 2014  aprile 08 Martedì calendario

“IL SEGRETO DI FABIO? È CRESCIUTO, HA TROVATO LE PERSONE GIUSTE”

[Intervista a Flavia Pennetta] –

Flavia Pennetta, lo sa che è tutta «colpa» sua?
«In che senso?»
17 agosto 2009, lei diventa la prima top-10 italiana e fa scattare la grande stagione azzurra. Si sente la madrina della rinascita in Davis?
«Ma no, non fatemi parlare dei ragazzi. Il merito è tutto loro, io non c’entro».
Non vorrà negare che il tennis italiano sta vivendo un grande momento.
«Questo sì. È una vittoria importante in un periodo molto bello. Sara Errani è n.11, io 13, Roberta Vinci n.16, Fabio Fognini n. 13. Non so quante nazioni possono vantare record del genere. E poi ci sono i giovani come Quinzi che stanno spingendo».
Corrado Barazzutti, che è anche capitano di Fed Cup, ha detto che è felice per i ragazzi, perché le donne stavano scappando troppo avanti...
«Corrado è un gran capitano, c’è del suo in questi trionfi. Però non fatemi parlare sempre di rivalità fra uomini e donne, di noi che li abbiamo trainati. Ora devono parlare loro».
Parliamo allora del suo possibile ritorno fra le top-10?
«Vuole la verità? La classifica non mi interessa troppo. Io penso a migliorare il mio tennis e a giocare bene, il resto verrà».
Dopo Indian Wells fa un pensiero a Roma e Parigi?
«Sì, l’ho fatto fin da piccola. Sono tornei che vorrei vincere. Mi aspettano settimane intense: Stoccarda, Madrid, Roma e Parigi».
Chiusa la carriera, le andrebbe di dare una mano al tennis italiano?
«Certo, a fine carriera mi renderò disponibile. Mi vedo bene in campo».
Qual è il segreto della sua longevità sportiva?
«Adesso, la serenità. Vivo come in un altro mondo».
Merito anche della love-story con Fabio Fognini?
«Sa che di questo non parlo».
Perché? Non è un segreto.
«Perché ne parlo con la mia cerchia, quando ne ho voglia, a casa mia. Sono cose che devono rimanere private».
Ci può dire almeno cosa c’è dietro il boom di Fabio?
«Ha trovato le persone giuste, un clan che sa aiutarlo. Io sono sempre stata più “quadrata”, lui lo è diventato. È cresciuto, a Napoli si è visto. Dopo il doppio voleva riscattarsi, anche per il pubblico. E ci è riuscito perché è un campione».
Magari voleva fare colpo su di lei...
«Ma per piacere, io non c’entro. Sono venuta per vedere il match, non ho fatto nulla».
Fabio quando vince disegna nell’aria le lettere «BN»: è qualcosa dedicato a lei?
«Chiedetelo a lui (pare invece si tratti di un’imminente iniziativa commerciale, ndr)».
Lei ha 32 anni: ha fatto un pensiero alla maternità?
«Certo, mi piacerebbe avere dei bambini. Ma ogni cosa a suo tempo. Non è ancora il momento giusto».
Non ha ancora trovato l’uomo giusto?
«Come?...».
Dicevamo, forse...
«Come?... Mi scusi, non ci sento proprio da questo orecchio, arrivederci... (risata)».

Stefano Semeraro, La Stampa 8/4/2014