Vittorio Sabadin, La Stampa 8/4/2014, 8 aprile 2014
LO VUOI LOW COST? COMPRA IL BIGLIETTO 10 GIORNI PRIMA
Il momento migliore per acquistare un biglietto di Ryanair è 10 giorni prima del volo, né uno di più né uno di meno. Orientarsi tra le mutevoli tariffe delle compagnie low cost è sempre più difficile, ma ci è riuscito un docente italiano di economia.
Insegna alla Keele University nello Staffordshire, si chiama Claudio Piga. Il suo studio, che sarà presentato alla Royal Economic Society di Manchester questa settimana, spiega che è inutile prenotare biglietti con troppo anticipo e che è persino peggio affidarsi ai last minute. Il profilo temporale delle tariffe aeree ha una forma a «U»: comincia con costi elevati, scende, resta stabile nel punto più basso per brevissimo tempo e riprende quindi a salire, fino a toccare nuovamente l’apice alla vigilia della partenza del volo. Nel mezzo di questa «U», 10 giorni prima del decollo, la compagnia aerea è più debole: teme di non riempire tutti i posti a tariffe più alte e le riduce per un po’.
La Keele University è uno dei centri di ricerca più prestigiosi del Regno Unito, ma non c’è da stupirsi se si occupa anche di voli low cost. La dinamica dei prezzi delle tariffe aeree è una materia complessa, e può essere presa a modello nelle università per spiegare come sia possibile vendere 200 cose uguali fra di loro (le poltrone di un aereo che va dal punto A al punto B) a prezzi molto diversi, che variano anche del 1000% tra il più alto e il più basso.
Il professor Piga e i suoi collaboratori hanno scoperto che la tariffa sale mediamente del 3% ogni volta che uno dei biglietti viene venduto, in base alla classica legge della domanda e dell’offerta di un bene la cui quantità è limitata. Ci sono ovviamente anche valutazioni esterne, come il giorno in cui si viaggia (martedì costa meno del venerdì o della domenica) o il periodo dell’anno: se si devono visitare gli Stati Uniti, meglio non farlo durante il Thanksgiving, quando tutti partono.
Ma il modo con il quale le compagnie aeree, e non solo quelle low cost, cambiano in continuazione le tariffe sconcerta chi cerca di prenotare online un volo. La maggior parte delle persone è convinta che farlo con largo anticipo o all’ultimo momento sia il modo migliore per spendere meno, ma non è così, come ha dimostrato la ricerca della Keele University.
L’andamento delle tariffe assomiglia infatti sempre di più alle quotazioni di Borsa ed è governato da computer e algoritmi che seguono in tempo reale l’andamento della domanda e adeguano il prezzo. Lo scopo di qualunque compagnia è riempire ogni aereo. A bordo viaggiano due tipi di passeggeri: quelli che sono obbligati a prendere quel volo per ragioni familiari o di business, e che quindi non badano al prezzo, e quelli che vorrebbero viaggiare, ma non ne hanno una vera necessità e sono più attenti ai costi. La compagnia deve vendere un biglietto a tutti, ma facendolo pagare quanto ogni singolo passeggero è disposto a spendere per fare quel viaggio.
I biglietti meno cari sono dunque limitati nel numero e soggetti a restrizioni: un particolare giorno di partenza, un orario impossibile, l’acquisto anticipato o scoraggianti restrizioni sui bagagli. Dopo averne venduti una decina, si offrono quelli un po’ più cari e si monitora l’andamento delle vendite. Se vanno bene, si può alzare ancora il prezzo; se languono, un computer lo ritocca automaticamente al ribasso.
Gli algoritmi che hanno sostituito gli esseri umani nella vendita dei biglietti aerei hanno una competenza e una rapidità di giudizio difficile da superare. Cercano di fare spendere a ognuno la massima cifra che è disposto a pagare e quasi sempre ci riescono.
Per batterli ci vuole molta pazienza e l’abilità di un broker: bisognerebbe stare ore davanti al computer e monitorare i prezzi continuamente.
Sapere che il nemico è più debole 10 giorni prima della partenza è un vantaggio, ma non c’è da illudersi: qualche computer presto se ne accorgerà.
Vittorio Sabadin, La Stampa 8/4/2014