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 2014  aprile 08 Martedì calendario

AVERBI, VOGLIA DI NORMALITA’

L’otto dicembre faceva freddo e si spensero le luci delle feste: Sassuolo-Chievo 0-1, in campo l’ultima sconfitta dell’anno, fuori l’inizio di una nuova lotta. Nel pomeriggio dell’Immacolata Concezione Francesco Acerbi era impegnato con la sua squadra, poi ha scoperto che il tumore al testicolo era tornato ad aggredirlo e la sua battaglia si è spostata altrove.
Francesco ha battuto il male una volta, a luglio scorso: scoperto, acchiappato, operato, rimosso. Quel male poi si è ripresentato chiedendo la rivincita: Acerbi ha completato il ciclo di chemio, e la terapia che ha fatto il suo dovere. Francesco, uomo forte e difensore solido, è così pronto a tornare in campo: «Penso per fine aprile, se tutto va bene». Non è un traguardo inverosimile, se in queste settimane Acerbi si è regolarmente presentato al campo per gli allenamenti, viveva con la squadra e poi seguiva uno specifico programma di allenamento, lavoro fisico e con la palla. Tra una seduta e l’altra non infilava sedute di shopping o sfide alla playstation, ma microcicli di chemioterapia. La sua forza di ragazzo, insieme a quella di mamma Silvia, di Acerbi jr (Federico, 18 anni, spesso ospite a Modena) del manager-amico Andrea, del dottor Minafra, lo hanno tenuto in piedi e quasi rimesso nel gruppo di Di Francesco .
A fine aprile c’è la più importante delle sfide sportive, giusto premio per chi ha vinto il più ostico dei confronti: seguendo la tabella di Francesco, Sassuolo-Juventus del 28 potrebbe essere l’occasione per ricomparire tra i convocati. A inizio maggio la squadra viaggerà invece verso Firenze, altro possibile momento per ri-ritornare calciatore.
«Francesco sta completando un percorso che ha affrontato come meglio non si poteva, ci sono ancora alcune tappe da sostenere ma siamo sulla buona strada» conferma il medico del club, Paolo Minafra. Servirà l’ultimo via libera, quello che tutti si augurano arrivi dalla prossima visita di controllo, decisiva per ottenere l’autorizzazione a riprendere la sua terza vita di uomo e giocatore di Seria A. Dopo l’aggressione e la vittoria di luglio, Acerbi ha scoperto il nuovo attacco del tumore con la positività a un controllo antidoping seguito alla partita contro il Cagliari del primo dicembre. Non c’era stata violazione delle regole, macché, i valori erano sballati per via del ritorno del male. Di nuovo, si spera, messo k.o..
Ora Francesco, ospite ieri in Campidoglio per ricevere il premio «Angeli dello Sport» e senza capelli per la chemio, racconta: «Sono stati giorni lunghi e difficili, ma sapevo che comunque sarebbero finiti. C’è stata sofferenza, ma tutto passa, basta sempre avere il sorriso e tener duro. La malattia mi ha reso più riflessivo, meno ragazzino rispetto a come potevo esserlo prima. Per il resto non mi ha cambiato». È rimasto uomo e professionista: «Sono stati giorni brutti anche per la squadra. Dobbiamo giocare sempre come abbiamo fatto a Bergamo, abbiamo giocatori per poter stare a metà classifica, non certo dove siamo adesso. Ora ci aspettano sei finali e speriamo di fare più punti possibili».