Luca Fornovo, La Stampa 8/4/2014, 8 aprile 2014
LA BCE RINVIA IL PIANO, GIU’ LE BORSE
La Banca centrale europea è pronta ad agire nel caso in cui in Europa aumentino i rischi della deflazione. Ma il piano da mille miliardi da spendere nell’acquisto di titoli privati resta un’ipotesi «non immediata». «Un concetto teorico» lo hanno definito ieri alcuni autorevoli esponenti del Governing Council della Bce, tra cui Yves Mersch che ritiene «ancora lunga la strada» per arrivare al piano di «Quantitative easing» in salsa europea. Il che fa pensare, secondo analisti e broker di Borsa, che da un lato la bassa inflazione non sia ancora scesa sotto il livello di guardia, temuto dalla Bce.
Anche se non è della stessa opinione il Fondo monetario che sollecita le banche centrali al taglio dei tassi in caso di deflazione. D’altro canto, tra gli operatori si rafforza la sensazione che all’interno dell’Eurotower non ci sia ancora identità di vedute sulle misure straordinarie (acquisto di bond pubblici, privati, cartolarizzazioni, ecc.) da adottare. Ewald Novotny, membro Bce e governatore della banca centrale austriaca, per esempio ieri ha espresso la sua preferenza verso gli «Abs», le cartolarizzazioni dei prestiti al settore privato. Mentre Jens Weidmann, membro Bce e presidente della Bundesbank ha lasciato intendere che l’acquisto di titoli pubblici resta un punto importante.
Le diverse ricette allo studio hanno fatto comprendere agli investitori che siamo ancora lontani da una decisione sul piano Bce. In Borsa si è così smorzato l’entusiamo: Piazza Affari è scesa dello 0,84% sotto la soglia psicologica di quota 22mila. Lo spread Btp-Bund invece tiene, stabile a 165 punti base, sui livelli di venerdì. E il rendimento del titolo decennale italiano è al 3,18%. In rosso anche le altre Borse europee come Londra (-1,09%), Parigi (-1,08%) e Madrid (-0,66%). Ma la maglia nera stavolta va a Francoforte che sfiora una perdita di due punti percentuali. Oltreoceano, male anche Wall Street con il Nasdaq ai minimi da febbraio e il Dow Jones che perde circa un punto. Per capirne di più sul piano Bce, i riflettori degli operatori restano puntati sulle mosse di Mario Draghi. Dall’11 al 13 aprile Draghi e il governatore della Banca d’Inghilterra, Mark Carney, porteranno a Washington, sede del Fmi, una proposta di riforma degli Abs . Il presidente della Bce intanto è tornato a parlare, ma attraverso le pagine introduttive del rapporto annuale dell’istituto di Francoforte. «La recessione è finita ma l’elevata disoccupazione - ammonisce Draghi - blocca la ripresa: i governi devono andare avanti con le riforme del mercato del lavoro e il risanamento dei conti pubblici». Il Fondo monetario continua invece a mettere in allerta sui rischi della deflazione: «Con rischi di deflazione la banca centrale dovrebbe tagliare aggressivamente i tassi di interesse». Un invito diretto ancora una volta alla Bce.