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 2014  aprile 08 Martedì calendario

ECCO LE AZIONI CHE DANNO PIÙ DIVIDENDI


In tempi di tassi che viaggiano a zero vedere un rendimento dell’8% o un altro al 7% sembra un sogno. Il caro estinto che torna dopo un lungo viaggio nell’al di là. Tanto più che non si tratta di obbligazioni ma di azioni.
E nemmeno di guadagni di Borsa ma di semplici, vecchi, cari dividendi che saranno pagati fra un mese o poco più. Roba da vecchi, e un po’ polverosi, cassettisti. Gli investitori cioè che compravano le azioni per metterle da parte e magari trasferirle ai figli o venderle solo per fare la dote alle ragazze. Loro, nonni o genitori che fossero, dopo averle comprate, si occupavano solo di incassare le cedole. Archeologia finanziaria ai tempi dei turbo-listini. La nazionalizzazione elettrica, la nascita dell’Enel, la fine della vecchia Edison (la cosiddetta rendita ambrosiana) insieme ad altri disastri provocati dal sonno della Borsa durato vent’anni (1964-1984) hanno fatto strage di questi vecchi investitori e delle loro cassette (in genere di sicurezza) in cui venivano conservati i titoli azionari che allora avevano ancora consistenza cartacea Nel 2014 dopo altri vent’anni (chissà perché la periodicità del ciclo) arriva la vendetta definitiva del vecchio cassettista che finalmente vede il tasso d’interesse dei suoi investimenti superare di gran lunga quello su cui ha puntato il popolo dei Bot e più di recente quello dei Btp. Accorgersi che ci sono una trentina di titolo che rendono più del decennale (3,30) e quasi tutto il listino che sorpassa in tromba il Bot annuale (0,6%) desta un po’ di curiosità negli osservatori un po’ più attempati. Il festival della nostalgia.
Il record spetta alla Erg che raggiunge il primo posto in classifica con una cedola di un euro di cui cinquanta centesimi come distribuzione straordinaria. Al secondo posto Unipolsai che al prezzo di 2,8 euro rende all’incirca il 7%.
Certo si tratta di fatti assolutamente eccezionali. Erg, infatti, risente della totale trasformazione del business. La società ha abbandonato il settore della raffinazione dove i margini stanno crollando (non a caso anche Moratti ha venduto Saras ). Il gruppo genovese ha ceduto l’Isab di Siracusa ai russi di Lukoil per specializzarsi nel settore delle rinnovabili. Come unico aggancio al petrolio è rimasta la partecipazione in TotalErg che si occupa di distribuzione. La famiglia Garrone, azionista di maggioranza, ha deciso di solennizzare l’avvenimento, con un grande regalo ai soci quindi a se stessi. L’ultimo contratto è stato firmato il 30 dicembre vendendo il residuo 20% di Isab. Il 19 maggio sarà distribuito un maxi-dividendo da un euro di cui 50 centesimi a titolo straordinario.
Altra storia particolare è quella di Unipolsai che ha chiuso l’anno scorso il primo esercizio dopo la travagliata fusione. Il risultato della gestione è stato molto positivo con un utile di 694 milioni. A offrire un rendimento così elevato non è tanto l’ammontare della cedola di 0,196 centesimi quanto il fatto che la quotazione è ancora piuttosto depressa nonostante negli ultimi sei mesi sia salita del 60%. Insomma chi aveva creduto, fin dagli inizi, nella capacità dello staff di Cimbri è stato premiato dalla rivalutazione del titolo e oggi dal dividendo.
Come sempre in Borsa è tutto relativo. Rendimenti così alti dimostrano solo che, nonostante tutto le quotazioni sono ancora molto depresse, nonostante la forte ripresa degli ultimi mesi. Chi compra adesso otterrà i rendimenti che abbiamo indicato. Ricordarsi, però, che sono azioni e non obbligazioni. Quindi la quotazione della Erg, tanto per fare un esempio, il 19 maggio perderà un euro secco. In tempi di Borsa ruggente il valore della cedola viene recuperato in poco tempo. Vedremo adesso. In ogni caso i vecchi cassettisti sarebbero andati in banca per incassare la cedola e poi avrebbero rimesso i titoli nel caveau. Aspettando l’anno prossimo.