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 2014  aprile 08 Martedì calendario

L’INCHIESTA DI REPORT SU TOSI

Caffè all’acqua sporca e miscele di bassa qualità nei bar italiani, il rinnovo di oltre 350 poltrone e dei cda delle più grandi società partecipate dallo Stato come Eni, Enel, Poste Italiane, Terna e Finmeccanica. Ma soprattutto, l’inchiesta sull’amministrazione Tosi a Verona, sulla sua Fondazione «Ricostruiamo il Paese» e sulla presunta esistenza di un video hard che conterrebbe immagini imbarazzanti per il sindaco di Verona, video che potrebbe essere usato per ricattare il primo cittadino. Sono questi i temi di cui si è occupata ieri a Report, su Raitre, Milena Gabanelli.
Proprio l’inchiesta giornalistica di Sigfrido Ranucci sul sindaco leghista di Verona, cha fa discutere da settimane, molto prima di andare in onda, è destinata a suscitare nuovi clamori adesso che è stata trasmessa. La Gabanelli e il suo coautore hanno raccontato il punto di vista della redazione, dopo che il 21 febbraio Tosi, in una conferenza stampa, aveva accusato il giornalista di voler costruire prove false nei suoi confronti, producendo audio e video nei quali Ranucci si dice disposto a pagare per entrare in possesso del filmino compromettente.
«In 17 anni non abbiamo mai pagato nessuno e non lo avremmo fatto neppure stavolta», ha detto la Gabanelli ieri sera. Le due persone che hanno registrato l’incontro con il giornalista di Report, il cantante leghista Sergio Borsato e Massimo Giacobbo, la cui identità non era uscita fino a ieri, non sapevano che anche Ranucci si era munito di telecamera. Report ieri ha trasmesso il video che nessuno aveva ancora visto, l’incontro tra Ranucci e Borsato prima dell’arrivo di Giacobbo: Borsato parla molto, di tangenti anche a Finmeccanica, forse per rendere più credibile la trappola che ha preparato per Ranucci, e tira in ballo la moglie di Flavio Tosi, Stefania Villanova, dirigente della Sanità alla Regione Veneto. E dice al giornalista che per ottenere il video in possesso di Giacobbo bisogna pagare.
C’è poi la figura di Giacobbo. Tosi nella conferenza stampa non l’ha nominato, ma che mestiere fa Massimo Giacobbo? Il giornalista di Report ne aveva sentito parlare quando stava raccogliendo materiale per l’inchiesta sull’amministrazione Tosi. Un imprenditore definisce Giacobbo un faccendiere che garantisce appalti e vanta grandi appoggi politici, compreso quello del sindaco. L’inchiesta di Report è proseguita con la testimonianza di un ex dirigente provinciale della Lega che assicura di aver visto alcuni fotogrammi del video hard che metterebbe in imbarazzo Tosi, ed è poi continuata con l’intervista, fatta qualche tempo fa, a Marco Giorlo, assessore allo Sport di Verona, che si è dimesso 5 giorni fa. Perché quelle dimissioni? «Solo fango su di me», ha detto Giorlo. Ma prima dell’intervista, Report ha mostrato il video di una cena organizzata a Crotone per sponsorizzare la fondazione del sindaco: alla tavolata con Tosi c’è anche Raffaele Vrenna, imprenditore leader nel campo dello smaltimento dei rifiuti, definito dal capo della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, «un imprenditore border line ». Vrenna è stato condannato in primo grado per concorso esterno alla mafia, poi nel 2010 è stato assolto. Report ha anche raccontato dell’appoggio a Tosi della famiglia di costruttori Giardino, di origine crotonese. I Giardino, ha raccontato un imprenditore, sono stati presenti alle cene organizzate per la campagna elettorale di Tosi e del suo assessore di origine calabrese, Marco Giorlo.