Matteo Fraschini Koffi, Avvenire 8/4/2014, 8 aprile 2014
LA ZAMPATA DELLA NIGERIA
Il record è stato raggiunto. Almeno sulla carta. Con un Prodotto interno lordo (Pil) di 432 miliardi di dollari, la Nigeria sorpassa il Sudafrica e diventa la più grande potenza economica del continente africano. La 28esima al mondo. L’annuncio è stato fatto domenica scorsa nella capitale nigeriana, Abuja, durante la presentazione di un rapporto che svelava le nuove cifre: «I dati attuali confermano una crescita del 7,4% per il 2014 e un ritmo medio del 6,8% durante gli anni precedenti», ha spiegato Ngozi Ikonjo-Iweala, ministro delle finanze nigeriano, leggendo alcuni passaggi dello studio redatto dall’Ufficio statistiche della Nigeria (Nbs). «I 432 miliardi di dollari di Pil hanno dimostrato un’ascesa economica del 60% che – ha continuato Ikonjo-Iweala – permetterà di attrarre nuovi investitori nel Paese». Era fin dal 1990 che le autorità non calcolavano i dati del proprio Pil. Sebbene il petrolio abbia da tempo rappresentato oltre il 70% del patrimonio economico nigeriano, negli ultimi 24 anni diversi settori sono cresciuti in modo esponenziale, mentre altri sono stati avviati per la prima volta.
Telecomunicazioni, tecnologia, servizi finanziari, assicurazioni, compagnie aeree, o società di spettacolo nella sfera musicale e cinematografica, hanno avuto un enorme impatto sull’economia riscuotendo clienti e fornendo posti di lavoro. «Fino a qualche anno fa c’era un solo operatore per le telecomunicazioni – afferma il ’The Vanguard’, un quotidiano locale –, invece oggi sono decine di milioni i cittadini che usano i cellulari». Negli anni novanta c’era una compagnia aerea, mentre ora sono diverse le società statali e private che volano quotidianamente. Nata intorno al 2005, anche l’industria cinematografica di Nollywood ha dato una spinta all’economia, producendo e vendendo filmati in onda nelle televisioni di gran parte della popolazione africana. Sono però molti gli scettici che considerano la pubblicazione del nuovo Pil come un «mero atto di vanità» da parte dello Stato. «Questi dati sono buoni solo sulla carta – ha commentato Okechukwu Unegbu, ex presidente del Chartered Institute of Bankers of Nigeria (Cibn) – il nigeriano medio è ancora lontano dai privilegi di cui gode la sua controparte sudafricana». La Nigeria è infatti ancora indietro rispetto al Sudafrica in termini di Pil pro capite, infrastrutture, tassi d’inflazione e amministrazione governativa. L’84,5% di una popolazione che conta 170 milioni di abitanti vive con meno di due dollari al giorno. Per questo gli analisti ammettono che: «Per l’uomo della strada non cambierà assolutamente nulla».