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 2014  aprile 07 Lunedì calendario

INFLAZIONE ATTESA UN REBUS DA RISOLVERE


È meglio avere un rendimento a un anno del 10% quando l’inflazione attesa per lo stesso periodo è al 12% o un ritorno dell’1% quando l’inflazione attesa è allo 0,5%? La quasi totalità delle persone a conoscenza del concetto di inflazione opterebbe forse per la seconda proposta. Empiricamente invece sarebbe intressante stabilire se nella realtà sia sempre andata così. Non so voi, ma io ho dei forti dubbi. L’aneddotica esperienza che mi hanno raccontato vari consulenti finanziari in questi mesi di interessi risibili, ma di inflazione ancora più bassa (ex post, ma anche ex ante) è che a un numero imprecisato di risparmiatori interessa che il ritorno nominale dei propri investimenti sia più alto possibile, indipendentemente dall’inflazione da qui a un anno (e senza prestare la dovuta attenzione ai rischi ma questo è un altro problema). Non solo perché in giro c’è ancora molta ignoranza sul concetto di inflazione. Ma credo soprattutto perché ciò che conta è l’inflazione attesa e non quella riportata dai giornali o dai tg (come lo 0,4% per l’Italia annunciato lunedì scorso) e per definizione sull’inflazione dei prossimi 12 mesi c’è incertezza, e quindi ognuno è legittimato ad avere una sua idea. Già c’è diffidenza sui dati ufficiali riferiti al passato, figuriamoci sull’inflazione che ci attende!
Sarebbe stato interessante fare dei sondaggi sulla soddisfazione dei risparmiatori negli anni 70 e 80, all’epoca dell’alta inflazione che erodeva tutto il rendimento dei titoli di Stato, del risparmio postale e dei depositi bancari. E confrontarli con il grado di soddisfazione dell’attuale epoca di inflazione vicino allo zero (ma con rendimenti reali di quegli stessi strumenti generalmente positivi). Certo, qualunque risultato del confronto sarebbe influenzato dal fatto che la consapevolezza è - sperabilmente - un po’ aumentata. E poi dall’ingresso in campo di investimenti a rendimentol reale contrattualmente certo (come i BTP Italia) che consentono di difendere il risparmio "in automatico", proprio dall’inflazione inattesa.
@LieraMarco