Francesco Semprini, La Stampa 5/4/2014, 5 aprile 2014
DA BLAIR A KARZAI I LEADER DEL MONDO NEI QUADRI DI BUSH
«Ho dedicato molto tempo alla diplomazia personale e ai rapporti di amicizia con i leader». In questa frase è racchiuso il senso della mostra di ritratti «celebri» che porta la firma «W», ovvero George W. Bush, tra i presidenti più controversi della storia degli Stati Uniti, ma anche colui che ne ha segnato il corso contemporaneo. L’ex inquilino della Casa Bianca veste i panni dell’artista esponendo una collezione di 24 ritratti di leader del recente passato e del presente. «The art of leadership: A President’s personal diplomacy» è l’esposizione che viene inaugurata oggi al «George W. Bush Presidential Center», sede della Bush Library di Dallas.
Molti di loro sono amici come come l’ex premier britannico Tony Blair, l’alleato di ferro che nonostante le differenze ideologiche ha seguito Bush nelle grandi missioni del decennio scorso, compresa l’offensiva contro Saddam Hussein. Con fare sobrio e determinato è stato ritratto «con tutto l’affetto che nutro nei suoi confronti, in maniera che la gente lo ricordasse come uomo della risolutezza». Ci sono gli altri amici di «W», come il giapopnese Junichiro Koizumi , la cancelliera tedesca Angela Merkel, l’australiano John Howard, e Nicolas Sarkozy. E il Dalai Lama, un uomo per il quale l’ex presidente ha nutrito un’ammirazione speciale: «L’ho voluto raffigurare nella maniera più dolce possibile».
Ci sono i leader dalla relazioni controverse, Hamid Karzai con abiti tradizionali e fare guardingo come se si guardasse le spalle dai taleban, o forse dagli americani. E ancora Jiang Zemin, Pervez Musharraf, il re Abdullah, e il premier Silvio Berlusconi (con una abbronzatura spiccata).
Un capitolo a parte lo merita Vladimir Putin, il «frienemy» del Cremlino (amico-nemico), sguardo di ghiaccio, calcolatore minaccioso, oggi (con la Crimea) come ieri (con la Georgia). «Ho scelto leader cercando di catturarne lo spirito», dice Bush alla figlia Jenna, giornalista di «Nbc» che lo ha intervistato davanti ai ritratti del papà e del nonno George H W. Un percorso quello di Bush pittore maturato nel corso degli ultimi anni, da quando uno storico di Yale gli consigliò la lettura dell’opera di Winston Churchill: «Painting as pastime». E la First Lady, Laura? «Un consiglio a tutti. – chiosa l’ex presidente – Mai fare un ritratto della propria moglie».
Francesco Semprini