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 2014  aprile 06 Domenica calendario

LO SFOGO DI ARISA: «SANREMO DIMOSTRA QUANTO VALGO DAVVERO»


«Mi sento cambiata». Dopo la vittoria a Sanremo Arisa è euforica. Stasera la sua tournée sbarcherà all’Auditorium di Roma dove presenterà i suoi successi e i brani del nuovo «Se vedo te».
Arisa, che momento della sua carriera sta vivendo?
«Un momento di grande cambiamento e sperimentazione. Sono nella fase che precede l’età adulta e nel mio nuovo album ci sono canzoni che parlano esattamente di questo. Mi sento diversa da ieri nelle piccole cose. Fino ad oggi sono stata un po’ abbattuta. Ma siamo tutti metereopatici».
La sua tournée arriva a Roma. Che spettacolo sta preparando?
«Sarà un concerto con tanta buona musica e senza tanti orpelli. Badiamo solo al messaggio e al suono. Vorrei che la gente chiudesse gli occhi e ascoltasse».
Non ci sarà proprio nessun effetto speciale?
«Lavorerò con Klefish che metterà a punto una scenografia inusuale. Si occupa di allestimenti per palchi e ho visto un suo lavoro durante il concerto di Anna Calvi. Costruirà un’atmosfera molto nordeuropea e minimale con specchi che riflettono la mia immagine».
Ci saranno duetti con amici o altri artisti?
«Niente duetti. Sono due ore di spettacolo solo con le mie canzoni. Magari più in là potrebbero esserci sorprese ma durante le due anteprime di Roma e Milano voglio concentrarmi solo sulle canzoni del mio repertorio».
Sanremo è appena finito. Come ha vissuto l’edizione di quest’anno?
«L’ho vissuto benissimo. Sono felice. Quando ero piccola era quello che desideravo di più. Vincere Sanremo è come un diploma delle scuole superiori. È un piccolo grande step. Sono felice perché ho dimostrato a tutti che è possibile puntare su Arisa».
Perché qualcuno non era convinto che lei valesse?
«In Italia bisogna dare un nome alle cose. Da noi si fa distinzione tra musica «indie» e «mainstream». Nei primi anni della mia carriera ero percepita come un personaggio divertente e poco più. Ero simpatica ma non ero certo considerata una cantante».
Come giudica il Festival di Fabio Fazio?
«Fazio è una persona che fa un tipo di intrattenimento molto inglese. Lo trovo una persona molto coraggiosa. La sua comicità non è nazional-popolare».
Quest’anno, però, la sua conduzione del Festival ha subìto molte critiche?
«Non si può certo piacere a tutti. Questa modalità di critica la trovo un eccesso di democrazia che dovrebbe servire a costruire. A me sembra che in Italia non vada mai bene niente a nessuno. Bisogna puntare sui contenuti e non sul gossip».
Quali sono i suoi progetti dopo la tournée?
«Vorrei andare a vivere all’estero per un anno».
Dove per esempio?
«Ho visto la mostra di Frida Kahlo e ho pensato al Messico che è una realtà pazzesca. Altrimenti a Copenhagen. Vedremo».
Carlo Antini