Alessandro Longo, Nòva, Il Sole 24 Ore 6/4/2014, 6 aprile 2014
TUTTI GLI USI ALTERNATIVI (E UTILI) DEL «CUORE» DI BITCOIN
Mandare soldi via internet e firmare un contratto nello stesso tempo, in automatico. Sistemi di comunicazione e Dns senza controllo centrale, quindi con privacy ultra garantita e contro ogni censura. Aziende senza direttori e completamente autonome.
Sono alcuni degli scenari a cui esperti di crittografia e sviluppatori stanno lavorando, sfruttando le potenzialità dell’algoritmo alla base di Bitcoin. Il cuore della sua portata innovativa è proprio qui, infatti: un sistema che verifica scambi di informazioni attraverso nodi distribuiti e l’uso della crittografia. Senza un’entità centrale, quindi, ma con la mera forza di tutti i computer connessi al network peer to peer. Così funziona il meccanismo del blockchain, registro pubblico utilizzato per verificare che tutte le transazioni economiche in bitcoin siano valide, autentiche e non replicabili. La verifica avviene con calcoli matematici distribuiti nel network; di qui il motto «Se ti fidi della matematica, puoi fidarti anche del Bitcoin».
Il concetto può estendersi però anche ad ambiti diversi dallo scambio di valuta digitale. «L’applicazione più interessante è quella della "smart property", come viene chiamato dalla community Bitcoin (c’è anche una voce su Wikipedia, ndr)», dice Massimiliano Sala, docente all’Università di Trento e tra i massimi esperti di crittografia.
«Possiamo inserire nell’algoritmo, via script, contratti che vengano stipulati in automatico all’atto della transazione Bitcoin», aggiunge. Un esempio è la possibilità di abbonarsi a un giornale online senza limiti di tempo, né dover firmare moduli: basta usare l’indirizzo bitcoin di quel sito e vi avremo accesso finché ci sono soldi sul nostro portafoglio elettronico. Insomma, un po’ come quando attiviamo un Rid bancario per un’utenza telefonica; ma con il vantaggio di poter fare tutto in modo immediato e senza banche. In questo modo, può essere gestito anche l’accesso a contenuti digitali (musica, ebook…) protetti da lucchetto elettronico (Drm). In due casi. Noleggio: fin quando pago il canone, posso usare quei contenuti. Acquisto: il loro possesso è legato alla proprietà del portafoglio Bitcoin (cioè della chiave privata della coppia crittografia). Se cedo il mio portafoglio, cedo in toto anche tutti i contenuti digitali acquistati. Può essere una soluzione all’annosa questione di come dare in eredità una libreria digitale.
Applicazioni smart property sono ancora ipotetiche; ma ci sono servizi già realizzati che riguardano altre possibili applicazioni di quel concetto alla base del Bitcoin. Per esempio, Namecoin vuole essere un sistema Dns anticensura, alternativo a quelli normali di internet (coordinato da Icann). Analogo il fine di Twister, una specie di Twitter decentrato (sposa il concetto di blockchain e il protocollo di bitorrent). O di Bitmessage, sistema di comunicazione simile alla mail, ma criptata e senza server centrali.
Non usano l’algoritmo Bitcoin ma altri analoghi, basati sullo stesso concetto di verifica distribuita, Ethereum e Ripple. Il primo è una piattaforma che regge contratti di vario tipo e operazioni finanziarie senza intermediari. Il secondo è una criptomoneta (alternativa quindi ai bitcoin), che aggiunge i principi di social network (reputazione, credito degli utenti iscritti) a quelli della rete peer to peer. Un campo a parte sono le Dac, Distributed autonomous corporations. Sono aziende o società in cui le decisioni avvengono in modo decentrato, con lo stesso modello del blockchain. Uno dei primi prototipi è BitSharesX, esperimento di banca online che stabilisce in modo autonomo prestiti e dividendi da assegnare. Sulla piattaforma aperta BitShares ci sono lavori in corso per una lotteria autonoma e un sistema di voto elettronico decentrato, che non richieda supervisori. Legare concetti antichi della società civile, come la proprietà e la scelta (economica, politica), alle regole oggettive della matematica. Invece che a menti umane o alla burocrazia. Per provare a progettare modelli sociali più equi. È questa la vera promessa rivoluzionaria dell’innovazione Bitcoin.