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 2014  aprile 06 Domenica calendario

L’AEROPORTO DEL FUTURO COSÌ LONTANO DA FIUMICINO


Una specie di Disneyland per gli architetti Abu Dhabi, qui possono sperimentare il futuro e mettere a dura prova le leggi di gravità. Qui il grattacielo più inclinato del mondo. Qui sorgerà l’aeroporto più ecosostenibile del mondo, destinato a divenire una delle strutture architettoniche più avveniristiche del Medio Oriente. Un nuovo terminal, il Midfield, ad uso esclusivo di Ethiad che si aggiungerà ai tre già esistenti allo scalo internazionale che attualmente ospita più di 52 compagnie aeree che operano da e verso circa 85 città in più di 49 Paesi, vincitore nel 2013 del titolo di “Miglior aeroporto del Medio Oriente” ai World Airport Awards.
Il Midfield, così battezzato perché sorgerà al centro delle due piste di decollo-atterraggio, sarà il clou del multi-milionario piano di ristrutturazione dello scalo, a sua volta parte del programma di diversificazione economica (Strategic Plan 2030), voluto da Abu Dhabi per svincolarsi dalla dipendenza dal petrolio.
La data di inaugurazione è perentoria per volontà dell’Emiro: 17-7-2017. Perché da queste parte hanno altre scaramanzie. E una volta terminato sarà in grado di gestire il transito di 30-40 milioni di passeggeri l’anno, come fa sapere l’Adac, la società per gli aeroporti dell’emirato. Al momento ne smista circa 12 milioni, con un tasso di incremento del 19,7% nell’ultimo quinquennio, complice la rapida crescita della compagnia di bandiera Etihad e di Abu Dhabi come meta di vacanze. Commentando i dati di febbraio Ahmad Al Haddabi , Chief Operations Officer di Abu Dhabi Aeroporti, ha fatto sapere che «l’anno 2014 è previsto come un altro anno record, l’aeroporto che continua a registrare una crescita a due cifre del traffico passeggeri».
Del nuovo terminal per adesso è stata montata la prima delle 18 torri che saranno in piedi entro il 2014. Una struttura che cambierà lo skyline dell’emirato, completamente dedicata ai voli Ethiad, con una hall centrale sarà grande quanto tre campi da football, alta fino a 52 metri e visibile da oltre 1,5 km. Uno spazio di 28.000 metri quadrati di negozi, ristoranti e duty-free. Quando si dice fare le cose in grande. Un design quello del Midfiled che segue quello di altri edifici di Abu Dhabi, pensati come avveniristiche «Torri di Pisa», con piani inclinati e una disposizione degli edifici a determinate angolature, per creare zone di ombra e minimizzare il surriscaldamento dato dalle altissime temperature durante la maggior parte dell’anno e quindi, il consumo energetico per il raffreddamento interno. Nel nuovo aeroporto verranno adottati anche i metodi di Masar City, la prima cittadina al mondo ad inquinamento zero, a pochi chilometri dall’aeroporto.
E quindi la domanda è lecita: Come può inserirsi l’aeroporto di Fiumicino in tutto questo? Il piano di raddoppio tanto discusso e rimandato potrebbe avere se non la stessa, un’ambizione simile a quella dell’aeroporto di Abu Dhabi. Quel che è certo è che all’emiro Fiumicino fa gola. E si è parlato di un ingresso anche in Adr. E potrebbe anche chiedere la costruzione di un terminal nuovo tutto dedicato ad Ethiad, che in questo caso (ancora ipotetico) sarebbe anche di quel che resta della compagnia di bandiera italiana. Gli arabi hanno già fatto sapere che lo scalo romano diventerebbe un hub di primaria importanza nella loro rete intercontinentale. Il ponte verso l’America e verso casa.E quindi secondo i loro canoni andrebbe rifatto il look.
Durante i primi mesi del 2014 le rotte principali da Abu Dhabi sono state Bangkok, Jeddah, Doha, Manila e Londra Heathrow. Il prossimo anni nella top five ci sarà anche Roma?
Ci sarà, sempre che le nozze si facciano, da conciliare due modi di gestione, quello megalomane, super efficiente e miliardario degli arabi dove tutto deve essere sempre nuovo e quello conservativo, chiamiamolo così, degli italiani dove i soldi da spendere sono sempre pochi e le responsabilità confuse. Nella mentalità degli Emirati, «l’usato sicuro» non esiste. E così, per esempio, in attesa del Midfield, il Terminal 1 (quello da cui si vola verso l’Italia), è stato recentemente ristrutturato con un design e un’architettura che riflettono l’ospitalità tipica degli Emirati. Enormi cupole di mosaico laccate di verde blu e oro, marmi, boiserie.
Come sarebbe Fiumicino prossimo venturo? Qui allo scalo dell’emirato sorridono alla domanda e rispondono un sintetico: «grande, moderno, funzionale e accogliente». Cosa vuol dire? Facciamo un salto al terminal 3, attuale sede della Etihad, e troviamo la loro idea dell’accoglienza in aeroporto, come in un hotel a cinque stelle a iniziare dal banco check in stile concierge. Dalle lounge di attesa per business e first, con tavoli apparecchiati con tovaglie bianche come al ristorante alle spa «Six Senses» dove farsi fare un massaggio. E poi champagne a volontà, menù à la carte con piatti caldi a tutte le ore, poltrone-letto, sala giochi per bambini co tate a disposizione. Ancora, piccoli uffici dotati di Mac e la stanza della preghiera. E poi la «Very vip room» per le celebrità. A Fiumicino invece tornando da un volo internazionale si pagano due euro a fondo perduto se non ci si vuole portare a braccia le valigie. Ma soprattutto i vertici di Adr dovrebbero farsi una domanda e darsi una risposta: come pensano che possa fare uno straniero appena atterrato ad avere 2 euro? Ma questa è un’altra storia. O forse no.