PA. RU., La Stampa 7/4/2014, 7 aprile 2014
«SOLO L’AUMENTO DEI PREZZI RIDUCE I CONSUMI E QUINDI LE MORTI»
Roberta Pacifici, Direttrice dell’Osservatorio fumo, alcol e droghe dell’Istituto Superiore di Sanità.
Nella guerra delle accise c’è chi sostiene che aumentando i prezzi delle sigarette diminuiscano i consumi.
«Confermo. E non lo dico io ma l’Organizzazione mondiale della sanità, che nel suo piano strategico sulla lotta alle malattie non infettive ha affermato che l’aumento del prezzo è l’azione più efficace per far smettere di fumare e disincentivare i giovani ad iniziare».
Ma esistono dati che confermino la regola?
«Molti studi internazionali a conferma. In Spagna ad un aumento dei prezzi del 20% ha corrisposto un calo dei consumi dell’11, in Germania un piccolo ritocco dei listini ha fatto calare le vendite del 3,6%, idem nel Regno Unito».
È vero che oggi in Italia si muore meno di fumo?
«Il fumo in Italia è ancora responsabile di 70mila morti l’anno di tumore. Certo, dieci anni fa le vittime era 10mila in più, ma non c’è da essere ottimisti».
Perché?
«Se prima tra i fumatori il rapporto uomo-donna era di dieci a uno oggi purtroppo abbiamo quasi raggiunto la parità dei sessi. E poiché i danni da fumo si manifestano a venti anni di distanza, gli effetti in termini di mortalità sulle donne lo vedremo più in la nel tempo».
Anche le multinazionali del tabacco si stanno buttando nel campo delle sigarette elettroniche. E’ un bene per la salute?
«Vedremo. Certo è che il fumo elettronico come lo abbiamo conosciuto fino ad ora nuoce alla salute, soprattutto quando contiene nicotina. Ma fa sempre molti meno danni della normale sigaretta perché non genera tumori».
[PA. RU.]