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 2014  aprile 08 Martedì calendario

SPARTACUS

«Conosco bene la leggenda di Fiorenzo Magni. Il Leone sarà sempre lui. Io sono lo Spartacus delle Fiandre» (Fabian Cancellara, alla terza vittoria della classica fiamminga).

CAPITANO «Sono sempre stato capitano: nelle squadre dove giocavo da ragazzino, nell’Argentina giovanile, in nazionale a 24 anni. Ma non mi è mai piaciuto imporre la mia guida perché è qualcosa che non si può imporre. La leadership è una cosa che hai o non hai, e che in realtà accettano e ti assegnano i tuoi colleghi, i tuoi compagni, che si tratti di una squadra di calcio, di una scuola, di un’impresa o di un ristorante» (Diego Simeone).

RABBIA «Ibrahimovic è un vero amico. Gli devo molto. Tra le mille cose che mi ha insegnato, c’è la rabbia di vincere. Se perde solo una partitella in allenamento si incazza. Questo ti spinge a dare il massimo, anche per non farlo incazzare» (Marco Verratti).

PERCHE’ «Se nella convocazioni credono tanti giocatori che hanno segnato meno di me, non vedo perché non dovrei farlo io» (Luca Toni).

ITALIANI «Quello che sta facendo Cantù è importante per tutto il basket: stare al vertice con i giocatori italiani non è per niente facile. Un gruppo di italiani sente di più il senso di appartenenza, non perché gli americani abbiano la testa altrove, ma per le nostre origini. Però a Cantù siamo fortunati, il gruppo è molto unito anche con gli stranieri» (Pietro Aradori, al momento top scorer del campionato italiano).

FINE «Noi del tennis siamo così, ci proviamo fino alla fine. Questa squadra, sulle motivazioni, reagisce da qualche tempo molto bene, e gli avversari sanno che se non stanno attenti con noi rischiano» (il ct azzurro Barazzutti sulla vittoria nei quarti di Coppa Davis).

KART «Nico e io non abbiamo avuto una corsa così da quando eravamo compagni in kart. Ho ripensato alla nostra prima gara in kart, tanti anni fa. Lui era stato in testa tutto il tempo ma all’ultimo giro lo avevo passato e vinto. A un certo punto ho pensato che me l’avrebbe restituita» (Lewis Hamilton dopo la vittoria al Gp del Bahrain davanti al compagno di squadra Rosberg).

ELETTRICISTA «Per il pubblico ormai la F.1 è una cosa a metà tra un negozio di elettricista e una centrale elettrica. L’anno scorso bisognava stare attenti ai consumi delle gomme, adesso al carburante. Non si può complicare la vita agli appassionati, parlando di flussometri e altre cose, la F.1 dev’essere semplice. Così si perde l’affezione» (Luca Cordero di Montezemolo).