Fabio Cavalera, Corriere della Sera 6/4/2014, 6 aprile 2014
UN PROFESSORE IN PALLA SIR ALEX FERGUSON IN CATTEDRA A HARVARD
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Il «Comunista» per la fede laburista. Il «Boss». Il «Capoclan». L’«Asciugacapelli» (per la sue sfuriate naso contro naso con i giocatori pelandroni). Quante se ne è sentite dire sir Alex Ferguson? Tutto sommato gli piaceva pure vedersi e sentirsi circondato da così tante «attenzioni» e invidie. Gli mancava un «riconoscimento» da aggiungere alla lunga lista dei nomignoli che nella professione di allenatore e manager del Manchester United si è guadagnato.
Solo che d’ora in avanti potrà esibire un titolo vero e non carico di fantasia, oltre a quello di cavaliere che gli ha consegnato la regina: il grande sir Alex va ad Harvard, la prestigiosa università americana. E ci va a insegnare l’arte del management sportivo. Non per un seminario. Non per una lezione, una tantum. Ma per tenere il suo corso. L’ateneo lo aveva già gratificato, trasformandolo in oggetto di studio visto il numero dei trofei (49) conquistati in carriera, in Scozia (dove è nato), in Inghilterra (Premier League e coppe varie), in Europa (Champions League), nel mondo (l’Intercontinentale).
Avrà un contratto regolare (lui senza laurea e «orgogliosamente figlio di operai»), volerà regolarmente dal Regno Unito agli States e salirà in cattedra alla Harvard Business School. E potrà finalmente scongiurare i timori che ultimamente aveva confidato agli amici: «Dopo tante battaglie ho il terrore di essere travolto dal torpore». Avrà di che divertirsi a raccontare e divulgare l’arte del successo e della gestione di gruppi pieni di prime donne capricciose. E chissà se userà, con gli allievi, gli stessi metodi che praticava negli spogliatoi. «E’ uno che metterebbe in riga anche Don Corleone». «Non ho mai avuto paura di nessuno come di quel tremendo bastardo». Hanno testimoniato i suoi giocatori.
Non c’è da scandalizzarsi se un manager-allenatore, con una fantastica storia calcistica alle spalle, viene chiamato da una prestigiosa istituzione a trasmettere il suo bagaglio di sapere professionale. Se diventano professori le spie o gli attori per quale motivo non dovrebbe sir Alex?
Prendiamo un altro sir: sir John McLeod Scarlett che per cinque anni è stato il capo del Secret Intelligence Service, comunemente noto come «MI 6» l’ufficio di James Bond, adesso è a contratto con l’Università di Exeter. O David Bickford, che ha diretto il dipartimento legale sempre dei servizi segreti di Sua Maestà, e che ora spiega il diritto agli studenti dell’università di Durham. Le spie di alto o altissimo rango pare che abbiano una spiccata attitudine alla docenza. Anche l’ex capo della Cia, David Petraeus, delizia i ragazzi della City University a New York.
Magari, si obietterà, hanno alle spalle un curriculum particolare che ne giustifica il nuovo ruolo. Ma allora che dire della celebre Oprah Winfrey, conduttrice e attrice americana, una nomination agli Oscar per «Il colore viola», che ha la docenza in dinamiche del management alla Northwestern University. Oppure l’altrettanto famoso Spike Lee che invece tiene lezione alla Columbia e alla New York University. Professore a tempo pieno.
Cinema e cattedra. Musica e cattedra. Sport e cattedra. Le strade s’incrociano. C’è chi ha mollato le aule e chi le ha conquistate. Sylvester Stallone era professore di ginnastica. Bill Crystal era supplente. Sting insegnava musica in una scuola gestita da religiosi. Gene Simmons, prima di fondare il gruppo rock dei Kiss e di guadagnarsi il soprannome di «Demonio», divertiva i ragazzi in una scuola di Harlem. Poi hanno tutti scelto carriere diverse da quella originaria.
Cammino inverso ha compiuto Dei Feifei, campionessa di ginnastica cinese, nominata la sportiva più bella del Celeste Impero, assunta dall’università di Pechino, docente di giornalismo. E Dennis Green che dalla panchina degli Arizona Cardinals (baseball) è finito alla San Diego University. Pure lui ha affascinato per le sue qualità di manager. Ma sir Alex è una spanna sopra: nessuno ha mai eguagliato il suo palmares sportivo. Settantenne comincia un’altra sfida. Il Professore.