Federico Rampini, la Repubblica 4/4/2014, 4 aprile 2014
FORESTE A RISCHIO E ORA L’AMERICA LANCIA LA SFIDA AI LADRI DI SEQUOIE
New York
L’America non ha le cattedrali gotiche europee, però ha le foreste di sequoie. Alcune più antiche del Medioevo. Custodite in parchi nazionali famosi, come Muir Woods a nord di San Francisco, dove Franklin Delano Roosevelt volle celebrare l’atto di nascita delle Nazioni Unite. Oggi però questo inestimabile patrimonio naturale è minacciato. Non dall’inquinamento o dal cambiamento climatico: dai bracconieri. Proprio così, le guardie forestali del National Park Service definiscono “poachers”, bracconieri, i vandali che a scopo di lucro attaccano e mutilano i giganteschi alberi ultrasecolari. E ora le guardie forestali devono ricorrere a una misura d’emergenza: chiudere nottetempo l’accesso ai parchi, comprese la strade che li attraversano. Il divieto di transito è già scattato per la Newton Drury Parkway, nella California settentrionale, la via panoramica di 16 km che raggiunge una delle più immense distese di sequoie.
“Redwood”, il nome più familiare della sequoia, si riferisce al colore rosso dei loro tronchi altissimi, spesso ben oltre i cento metri di statura. Quel legno ha qualità eccezionali, sia come materiale di costruzione edile, falegnameria, sia per la sua bellezza e robustezza. Per questo è merce pregiata, eccita gli appetiti di collezionisti, alimenta un mercato nero quasi alla pari dell’avorio degli elefanti. Il “pezzo” più ricercato sono le escrescenze naturali, bitorzoli e protuberanze dalle forme stravaganti, che sporgono dai tronchi. Nottetempo i bracconieri fanno incursioni nei parchi naturali, armati di ascia, per mutilare i colossi della natura. «Questi crimini — denuncia un comunicato del National Park Service — consistono nel recidere le escrescenze naturali, sia da alberi vivi che da tronchi caduti. Il legno viene rivenduto come materiale di costruzione, oggetto decorativo, souvenir. Questo tipo di legno sta diventando sempre più raro».
L’allarme e le misure di protezione si spiegano con l’importanza delle sequoie: storica, turistica, ambientale. Albero maestoso, il più grande del mondo, già venerato dalla popolazione autoctona degli indiani d’America, la sequoia attira visitatori dal mondo intero. Nel parco nazionale di Muir Woods, o nel Sequoia Kings Canyon (Sierra Nevada), nel Zion National Park o nel Sequoia National Park, milioni di turisti ogni anno vengono ad ammirare questi alberi ultramillenari. La loro funzione è anche didattica. Alcuni dei tronchi che sono stati abbattuti da tempeste di vento o da terremoti, giacciono tagliati perché si possano verificare le età dell’albero, in coincidenza con eventi storici: ci sono sequoie che erano già adulte molto prima che Cristoforo Colombo scoprisse l’America. Gli esemplari nati prima di Cristo non sono rari, le sequoie possono raggiungere facilmente i duemila anni di vita. Il ruolo ambientale è ancora più prezioso. La sequoia è una vera macchina da guerra contro l’inquinamento: gli scienziati botanici sono arrivati alla conclusione che è l’albero più efficiente nel catturare CO2 dall’atmosfera. Un’altra sua dote è particolarmente apprezzata di questi tempi, con l’intera California colpita da una siccità record e quindi un rischio ancora maggiore di incendi: il legno delle sequoie è praticamente ignifugo, non brucia o prende fuoco molto difficilmente.
I bracconieri infliggono danni gravi, spiegano le guardie forestali, perché spesso pur di raggiungere le escrescenze più decorative, non esitano ad arrampicarsi in alto, a danneggiare i tronchi, o addirittura ad abbattere l’albero per procedere più in fretta. E anche se la sequoia sopravvive, tagliare un’escrescenza significa renderla vulnerabile, come un corpo con una ferita aperta. E’ nata anche un’associazione contro il bracconaggio, la Save The Redwood League, che fa opera d’informazione, spiega al pubblico i pericoli di questo vandalismo mercenario. Fino a qualche tempo fa il saccheggio di foreste pregiate era considerato un flagello tipico di paesi in via di sviluppo, dal Brasile all’Indonesia. Con l’allarme lanciato dal National Park Service, gli americani scoprono che questa eco-delinquenza alligna anche in mezzo a loro. E le pattuglie dei rangers si vedono costrette a raddoppiare i turni di notte, per vigilare che dal tramonto all’alba tutti rispettino il nuovo coprifuoco, e nessuno penetri nei maestosi santuari verdi.
Dal nostro corrispondente Federico Rampini.