Paolo Siepi, ItaliaOggi 4/4/2014, 4 aprile 2014
PERISCOPIO
Alcuni decrittatori del sacro verbo pauperista del presidente della Camera si spingono a sostenere che Laura Boldrini auspicherebbe la nascita di villaggi turistici misti, dove la vecchia zia inglese fraternizza col nullatenente subsahariano, pagandogli vitto e alloggio. Una scelta in grado di sanare «la insopportabile contraddizione» ma anche di provocare, in pochi anni, l’estinzione delle vecchie zie inglesi, a causa degli infarti al momento del conto. Massimo Gramellini. La Stampa.
E due! Ma i secessionisti veneziani ancora non hanno capito che far girare un trattore blindato tra i canali dà un po’ nell’occhio? Il Rompi-pread. MF.
Renzi difende la riforma del Senato: «Non sarà più elettivo». Come la Camera. Spinoza. Il Fatto.
Per evitare il divorzio basta dire «permesso, grazie, scusa». Si vede che il Papa non è mai stato sposato. Jena. La Stampa.
Matteo Renzi vuole correre, i suoi falsi amici, dentro la maggioranza, dentro il suo stesso partito, e persino nel governo, tentano di farlo inciampare. Il Foglio.
Se le bicamerali, sia quelle formali sia quelle informali, non hanno mai avuto fortuna nel nostro Paese è perché, a un certo punto della storia, è successo che ogni processo riformatore ha incontrato, sulla sua strada, un blocco formato da magistrati, sindacalisti, costituzionalisti, politici e grandi gruppi editoriali che hanno impedito il cambiamento. Renzi deve sapere che sulla sua strada si nascondo molti ayatollah. È una crociata quella che ha intrapreso. E, come in tutte le crociate, bisogna mettersi in testa che bisognerà attrezzarsi: a volte con l’ascia, a volte col bulino. Con la consapevolezza, però, che riformare è un processo ineludibile. E, a volte, per liberarsi dai signori della conservazione e utilizzare i vincoli come un’opportunità e non come un macigno, possono essere necessarie, non solo le buone maniere, diciamo. Francesco Clementi, docente di diritto pubblico comparato all’università di Perugia. Il Foglio.
Prima domanda: che cos’è l’Europa? Un esattore, un persecutore o un salvatore? I governi tacciono, i vari enti preposti esigono. I cittadini pagano di nuovo e nessuno torna a spiegare. Seconda domanda: e dopo? Che cosa accade di bello se mi sveno come mi chiedono ogni giorno? Si torna a vivere? Come, di che cosa? La Grecia sarà mai più come prima? Terza domanda: ma non dovremmo dibattere (invece dello zero virgola) sull’Europa che vogliamo: percorso, destinazione, programmi, doveri, protezione, futuro? Perché il governo italiano, che si è buttato avanti con tanta baldanza, non accende i fari? È molto buio fuori. Furio Colombo. Il Fatto.
I paesi più ricchi non sono dentro l’euro. Beppe Grillo al teatro, a Catania.
Dopo Marx, aprile. Mauro Rostagno. la Repubblica.
C’erano i sindacalisti rivoluzionari e i sindacalisti normali delle Camere del lavoro, e c’era una gran bella differenza tra Cgil, leghe, socialisti, repubblicani, anarchici, riformisti, minimalisti e massimalisti, sto bene io a spiegarle tutte le differenze, non le so neanche io, però ce n’erano un sacco, pressappoco come quelle nella sinistra oggi. Antonio Pennacchi, Canale Mussolini. Mondadori.
Io sto col Curato di Ars: «Cent’anni senza prete e la gente finirà per adorare gli animali» (dal Concilio Vaticano II ne sono passati solo cinquanta eppure sembra di essere ben oltre la metà del percorso che conduce al prostrarsi davanti al dio cane e al dio gatto). Camillo Langone. Il Foglio.
A Giuseppe e Massimiliano Attolini di Napoli, creatori degli abiti di Jep Gambardella nel film La grande bellezza piacciono i clienti «che parlano a bassa voce», quelli «che hanno idee personali ma si lasciano consigliare». Essi perciò amano Robert De Niro perché, al di là della bravura mostruosa, è altrettanto mostruosamente gentile e, durante le prove, si rivolge a loro in un buon italiano, in segno di affetto e rispetto. Anche Tony Servillo, raccontano, «non ha mai, proprio mai, cancellato una prova, neanche quando è sul set di qualche film o sta lavorando in teatro: è sempre puntuale, educato, professionale». Matteo Persivale. Corsera.
Me li rimiravo con affetto: Egisto Corradi, il grande inviato che solo pochi mesi prima mi era stato maestro di giornalismo e di vita sui fronti della guerra del Kippur in Israele, schivo e selvatico come un orso. E Pietrino Bianchi che era invece un fuoco artificiale, una cometa sfavillante, un terno al lotto. Beppe Gualazzini, Guareschi. Editoriale Nuova.
La mente dello sciocco trasforma la filosofia in follia, la scienza in superstizione, l’arte in pedanteria. Da qui l’educazione universitaria. George Bernard Shaw, Manuale del rivoluzionario. Piano B edizioni.
Dei tre nascosti nel buio, se erano tre, uno impugnava un piccolo revolver, di minimo calibro, quasi un giocattolo: una di quelle armi gentili, portate a quei tempi dalle signore nella borsetta. Rivoltelle da alcova, più che da strada, spesso con ganasce di madreperla sul calcio, ma micidiali quando colpivano a breve distanza. Piero Chiara, Viva Migliavacca!. Mondadori, 1982.
Il falso o vero nobiluomo Gran Magro, primario del tubercolosario, era il solo fra i medici della Rocca, all’infuori di quell’altro a cui toccava il turno di guardia, che restasse a dormire ogni notte con noi (dalla moglie si era diviso anni prima; una siracusana di spaventosa bellezza, sulla cui foto sputava, dicevano, tutte le mattine, prima di lavarsi). Gesualdo Bufalino, Diceria dell’untore. Fabbri Sonzogno, 1992.
Vorrei non morire, per vedere come va a finire. Marcello Marchesi, Dottor Divago. Bompiani.
Sul fiume Saigon, alla luce dei fari, stavano scaricando un cargo francese; i campanelli dei risciò suonavano come telefoni. Graham Green, Un americano tranquillo. Mondadori.
Cos’è uno scrittore maggiore e cos’è uno scrittore minore? Fra quattro milioni di anni o dieci milioni scomparirà lo scrittore più miserabile di Santiago del Cile, ma scompariranno anche Shakespeare e Cervantes. Tutti siamo condannati all’oblio, alla scomparsa, non solo fisica ma totale. Non esiste l’immortalità. Gabriele Morelli, Interviste con Roberto Bolaño. Medusa.
SMARRIMENTO - Perdita del mento. Dizionario satirico.
The cardiologist’s diet: If it tastes good ... spit it out. Unknown.
Chi si sente sempre bene, non sa a cosa va incontro. Roberto Gervaso. Il Messaggero.