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 2014  aprile 04 Venerdì calendario

I 300 DISTRIBUTORI DELLA NICK FAMILY


La buccia di banana del gruppo Cosentino è una pompa di benzina Agip mezza scassata a poche centinaia di metri in linea d’aria dallo stadio di Casal di Principe. Si trova sulla Nola-Villa Literno, uno stradone in mezzo al nulla di questa specie di Arizona del casertano, tra i campi e gli scheletri di fabbricati non ultimati come la pompa del ‘rivale’ Luigi Gallo, quattrocento metri più avanti, mai aperta e soffocata dalle erbacce. Per far aprire questo impianto con lo stemma del cane a sei zampe, secondo la Dda attraverso tecniche ai limiti del camorristico, i Cosentino rischiano di farsi sequestrare, confiscare e perdere un impero che macina cifre impressionanti e che si identifica in un’azienda conosciuta in tutta Italia nel settore dei carburanti: la Aversana Petroli srl, amministratore Giovanni Cosentino, il fratello di Nick, 83 milioni e 634.440 euro di fatturato nel 2012, 85 milioni e 630.584 euro nel 2011, un picco di oltre 103 milioni di euro nel 2008, l’anno del massimo potere di Nicola Cosentino, deputato e sottosegretario all’Economia del governo Berlusconi, coordinatore regionale del Pdl, pronto a diventare Governatore della Campania prima che un’ordinanza di custodia cautelare per camorra gli sbarrasse il passo.
IL GRUPPO COSENTINO, dicevamo. I quattro fratelli (Giovanni possiede il 34 per cento; Mario 32 per cento; Palmiro e Aurelio il 16,6 per cento) sono proprietari non solo dell’Aversana Petroli ma anche dell’Aversana Gas srl, miscelazione di gas petroliferi e liquefatti, 10 milioni e 650.000 euro di fatturato, e poi anche del 100% di Sotraco srl, ditta del trasporto di merci su strada, fatturato da 1.150.000 euro, e il 100% di una onlus, la Fondazione Carpe Diem. C’è poi la Ip Service srl, progettazione e realizzazione di impianti di carburante, 3 milioni di euro di capitale sociale, anch’essa amministrata da Giovanni Cosentino, il manager di famiglia. É l’azienda che ha costruito circa 300 pompe di benzina, che ha fatto la fortuna dei Cosentino. Tutte società nelle quali Cosentino non compare. Non detiene azioni. Ai familiari il controllo del business. A lui la carriera in politica. Ed ora tutto rischia di andare in fumo per una pompa sperduta di periferia. Il Fatto è andato a parlare con uno dei gestori della famiglia Zaccariello. Nell’area dell’impianto non c’è un bar, non c’è il Gpl: “Li avevamo progettati 10 anni fa – spiegano – erano state fatte pure le prove per il gas, e il gas non è più venuto. Ci volevamo mettere in competizione con gli altri.. perché gli altri ce l’hanno, e noi invece no”. E cosa è questo segno enorme davanti ai distributori? “Qui è stato fatto un rappezzo, per tre mesi siamo stati con un buco nell’asfalto perché aveva ceduto il terreno. Le persone rischiavano di rompevano i parafanghi e la coppa dell’olio delle loro auto”. All’American Bar di Casal di Principe, accanto ad una sede dell’Aversana Petroli, ci sono tre ragazzi con poca voglia di commentare l’accaduto. “Sì, abbiamo saputo dai telegiornali”.