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 2014  aprile 04 Venerdì calendario

CAMION MILIONARI VERSO IL NORD PESA ANCORA LA GESTIONE CERRONI


LA SITUAZIONE
La verità è che l’equilibrio della gestione dei rifiuti a Roma è appesa a un filo. E se Malagrotta è stata chiusa come discarica, Roma dipende ancora dal complesso industriale di Malagrotta, perché lì ci sono i due impianti di trattamento più importanti. Regione e Comune non hanno previsto soluzioni che consentano a Roma di liberarsi dall’abbraccio mortale della galassia di Cerroni, il gruppo travolto dall’inchiesta della procura. E Marino ora spera che un commissario possa requisire i due tmb di Malagrotta, aggirando il provvedimento giudiziario di interdittiva nei confronti di Cerroni.
I NUMERI
Oggi Roma produce in media tra 4.500 e 5.000 tonnellate di rifiuti al giorno. Da questa cifra va sottratta la percentuale della differenziata. Restano 3.300 tonnellate di indifferenziati. Massimiliano Iervolino, dei Radicali, autore di libri inchiesta su Malagrotta, osserva: «Vorrei capire come mai ci raccontano che la differenziata è al 40 per cento. I conti non tornano». Andiamo oltre: le 3.300 tonnellate non vanno più nella discarica a Malagrotta, chiusa nell’ottobre 2013, ma sono trasferite in altre regioni (e anche questo è un modo assai originale di risolvere i problemi, effetto del dominio di Cerroni, che vale una stangata di 25 milioni, solo per la parte gestita da Ama). Ma per poterli trasferire, bisogna trattarli. E per trattarli Roma, priva di impianti alternativi, passa dalle forche caudine del Supremo, Cerroni. In sintesi: gli impianti di trattamento di Ama, smaltiscono solo 1.400 tonnellate di rifiuti.
IL MONOPOLIO
Il resto finisce da Cerroni: 1.300 nei due tmb di Malagrotta, 600 nel tritovagliatore di Rocca Cencia. Il giudice ha detto: non si può, Cerroni è sotto inchiesta. Ecco, quando scadrà l’ordinanza provvisoria di Marino, che ha prorogato l’uso dei Tmb di Cerroni, quelle 2.000 tonnellate giornaliere resteranno per strada. Cosa può avvenire ora? Il Campidoglio e la Regione chiedono un commissario che requisisca gli impianti di Cerroni. Ma al Ministero dell’Ambiente cresce l’insofferenza per Roma che scarica sul governo i problemi. Quali soluzioni ci sono in alternativa alla requisizione? Usare i tmb che ci sono nella altre province del Lazio, ma sarebbero insufficienti e alcuni fanno comunque capo a Cerroni. Portare i rifiuti in altre regioni anche per il trattamento, ma servirebbe una deroga alla legge. Evitiamo un equivoco che rimbalzava ieri con superficialità sui social network: nessuno pensa di riaprire la discarica di Malagrotta.