Franco Bechis, Libero 3/4/2014, 3 aprile 2014
SCONTO SULLA TARES RC PER CANI ECCO IL DUDÙ ACT
Vuoi un cagnolino per i tuoi bambini? Ne vuoi uno per il nonno che si sente tanto solo? Basta andare a bussare in un qualsiasi canile pubblico italiano e insieme al cagnolino ci si porterà a casa un buon affare economico. Non solo perché non ci sarà bisogno di pagare un assegno con qualche zero per avere la bestiolina, ma perché lo Stato ti regalerà pure 200 euro, sotto forma di sconto dalla Tares dovuta al comune di residenza.
È la proposta più allettante del «Dudù act», l’ultima idea sfornata da Silvio Berlusconi e realizzata dal suo vulcanico economista (e capogruppo alla Camera), Renato Brunetta. Un vero e proprio piano sociale per gli animali di affezione e per i loro padroni che secondo il leader di Forza Italia potrebbe diventare una delle armi vincenti della prossima campagna elettorale per le europee.
Secondo Brunetta il piano di adozioni nei canili municipali diventerà un buon affare per entrambi i contraenti: gli adottanti, che riceveranno quello sconto da 200 euro, ma anche i Comuni, per cui ogni ospite in canile costa 1.500 euro l’anno, e quindi ne risparmierebbe 1.300 per ogni bestiola che trovasse casa. Ma il Dudù act, che è assai più dettagliato ora (56 pagine ricche di infografica) del Job act di Matteo Renzi, è assai più ambizioso di un semplice buon affare economico. Cerca di disegnare quello che battezza come «un vero e proprio modello di Welfare animale che non abbia però costi per lo Stato e in cui le risorse necessarie al finanziamento delle iniziative a favore degli animali siano reperite all’interno dello stesso settore». In due modi: dal pubblico attraverso l’investimento dei proventi delle multe comminate a chi non rispetta gli animali e le regole igieniche previste, e dagli stessi padroni degli animali attraverso la stipula di assicurazioni.
MODELLO BRITANNICO
Brunetta esamina prima i vari modelli esistenti di «welfare animale », e in particolare quelli esistenti in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, raccontando i piani assicurativi esistenti che per altro coprono sia alcune spese veterinarie che i rischi incidenti e le malattie congenite, ereditarie o croniche. Mutuando alcune norme dai due paesi, Forza Italia lancia la proposta di «una nuova legge quadro in tema di tutela della salute e del benessere psicofisico degli animali domestici».
Un corpus di norme in parte rivolte alla tutela degli stessi animali, in parte alla facilitazione della vita di chi ha in casa un cane, un gatto o qualsiasi altro animale consentito. Una parte dunque è dedicata ai doveri dei proprietari, che vanno dall’iscrizione obbligatoria degli animali entro un mese dalla nascita a una anagrafe loro dedicata, all’inserimento di un microchip identificativo sottopelle, fino ai doveri di assistenza. Norme stringenti anche per le cucciolate indesiderate: si potrà rinunciarvi, però con obbligo di denuncia all’anagrafe e pagamento di una tariffa per il loro mantenimento in strutture pubbliche se non si troveranno altre soluzioni adottive.
PENE E SCONTI
Chi abbandona o sopprime i cuccioli rischia l’arresto fino a un anno e una ammenda da mille a 10 mila euro. Per chi adotterà animali sarà previsto invece uno sconto con alcune strutture convenzionate con i comuni (dai veterinari ai negozi di cibo per animali ai servizi di toilettatura), in modo da incentivare questo canale rispetto all’acquisto.
AL GUINZAGLIO
Restano poi in vigore tutte le regole attuali su guinzagli e museruola, ma non sarà possibile vietare l’ingresso di animali accompagnati dai loro padroni in esercizi pubblici, salvo quelli che somministrano alimenti. Infine la previsione di una assicurazione rc cane-gatto per il proprietario che tuteli dai danni provocati dai loro animali e una assicurazione sanitaria per gli animali domestici che finanzierà un fondo welfare per gli animali e il cui premio sarà detraibile al 20%.
Si può anche sorriderne, e certo quel nome –“Dudù act”, sembra pensato apposta per suscitare ironia (ma è un buon veicolo di marketing), eppure il voto di chi vive con gli animali, assai diverso da quello degli animalisti, ha un peso non indifferente nell’urna. Non sarà il fattore decisivo di sicuro alle prossime europee, ma qualche voto può davvero portarlo a Forza Italia.