Mario Sensini, Corriere della Sera 3/4/2014, 3 aprile 2014
IL FISCO HA INCASSATO DUE MILIONI DAL BLITZ DI CAPODANNO A CORTINA
«I blitz contro l’evasione fiscale non vengono fatti a caso, ma sulla base di informazioni ottenute incrociando le banche dati». Anche per questo, secondo l’Agenzia delle Entrate, ottengono i risultati attesi. Come quelli della famosa «operazione Cortina», quando gli ispettori dell’Agenzia, insieme alla Guardia di Finanza, invasero per 24 ore la stazione alpina, era Capodanno del 2011, a caccia di scontrini fiscali e macchine di lusso.
Un «bottino» di tutto rispetto: 2 milioni di euro incassati dallo Stato, tra imposte dovute e sanzioni, senza fare neanche troppa fatica. «Dei 173 accertamenti fatti in quell’occasione, 142 sono stati già definiti e incassati» ha detto ieri il direttore dell’Agenzia, Attilio Befera, alla Commissione Finanze del Senato, con il recupero di 1,2 milioni di imposte dirette, tra Ires e Irap, 224 mila euro di Iva, e il pagamento di 675 mila euro di sanzioni. Con appena 32 ricorsi ancora pendenti.
«Segno che abbiamo mirato bene» ha aggiunto Befera, mentre il Comune di Cortina, che già aveva reagito duramente al blitz di oltre due anni fa, continua a criticare l’Agenzia. «Non sappiamo se siano state due multe da un milione, o mille da duemila euro» dice il vicesindaco Enrico Pompanin, contestando i metodi della lotta contro l’evasione. «La maggior parte dei turisti è fuggita quando chiunque avesse una macchina di grossa cilindrata veniva fermato per controlli, ed è andata in Austria e in Svizzera. Così lo Stato, per tanti soldi recuperati dai controlli, ne ha persi altrettanti di mancati introiti».
Metodi cui l’Agenzia, però, non vuole rinunciare. Nei giorni scorsi, molto meno clamorosa, ma non meno importante, c’è stata un’altra operazione di verifiche a tappeto, questa volta a Prato: 100 uomini e 60 aziende, soprattutto tessili e gestite da cinesi, controllate. E si andrà avanti così, anche perché l’Agenzia ha messo a punto un metodo per stimare l’evasione fiscale su base regionale e provinciale, e orientare i controlli sul territorio, che saranno sempre più mirati.
Del resto l’evasione nazionale calcolata secondo il metodo dell’Agenzia (relativa solo ai tributi da lei gestiti) è in media di 90 miliardi di euro l’anno (con un record di oltre 100 miliardi nel 2004 ed un minimo di 83 miliardi nel 2007), e la presa non può essere mollata. La crisi generale dell’economia non sembra aver frenato i risultati dell’azione di contrasto all’evasione. Nel 2013 sono stati recuperati grazie ai controlli 13,1 miliardi di euro, dei quali 9,3 direttamente dall’Agenzia ed il resto attraverso Equitalia. E questo nonostante la riduzione del numero dei controlli, delle verifiche e degli accertamenti. «Per ogni 100 euro di gettito incassato l’Agenzia costa 85 centesimi di euro, con una redditività di 3,82 euro incassati per conto dello Stato ogni euro speso per il funzionamento della macchina», ha detto ieri Befera ascoltato dal Senato.
Mario Sensini