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 2014  aprile 03 Giovedì calendario

PENE ALTERNATIVE CANCELLATO IL REATO DI CLANDESTINIT


LA RIFORMA
ROMA Decongestionare i tribunali e le sovraffollate carceri italiane con misure immediate, come la sospensione dei procedimenti nei confronti degli irreperibili o la messa alla prova di imputati per reati con pena massima fino a quattro anni. Ma anche depenalizzare l’ipertrofico codice penale italiano con una delega al governo che, entro i prossimi diciotto mesi, provvederà ad abrogare una serie di reati, incluso quello di immigrazione clandestina, e a rivedere l’intero sistema delle pene. E’ diventato legge il provvedimento bipartisan presentato a inizio legislatura dal presidente della Commissione Giustizia della Camera Donatella Ferranti (Pd) e dal neo viceministro di Via Arenula Enrico Costa (Ncd). «Abbiamo fatto un importante passo avanti nella direzione di un Paese più giusto e moderno», è stato il commento del Guardasigilli Andrea Orlando, che entro il prossimo 28 maggio dovrà aver dato prova a Strasburgo che l’Italia sta risolvendo l’emergenza carceraria (60.167 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 48.309 posti). Il via libera definitivo al ddl è arrivato ieri, alla Camera, con 332 sì, 104 no (Lega, Fratelli d’Italia, e Movimento 5 Stelle) e diversi astenuti in Forza Italia. L’ostruzionismo del Carroccio ha avuto come colpo di coda l’espulsione dall’aula del deputato Massimo Fedriga che, una volta raggiunto il banco del governo, ha esposto il cartello «ministro Alfano, clandestinità è reato».

LA BOSSI-FINI
In verità, ad essere stato abrogata è stata solo la parte della legge Bossi-Fini che prevede il reato di ingresso illecito in Italia. L’arresto viene mantenuto per gli immigrati che rientrano nel nostro Paese dopo un provvedimento di espulsione. Ma l’elenco delle depenalizzazioni è ben più lungo e, include, tra l’altro, l’omesso versamento di ritenute previdenziali e assistenziali (solo se non superiori a 10mila euro), gli atti osceni, l’ abuso della credulità popolare, le rappresentazioni teatrali o cinematografiche abusive. Prevista l’introduzione di sanzioni amministrative e civili al posto di reati quali, ad esempio, la coltivazione di marijuana. Esclusi dalla depenalizzazione una serie di violazioni che riguardano edilizia e urbanistica, territorio e paesaggio, alimenti e bevande, salute etc.

MESSA ALLA PROVA
Ma la vera novità, immediatamente applicabile una volta che il provvedimento sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale, è l’estensione agli adulti dell’istituto della ”probation” sino ad ora sperimentato sui minorenni. Per reati puniti con reclusione fino a 4 anni o pena pecuniaria o per i quali è prevista la citazione diretta a giudizio, l’imputato può chiedere la sospensione del processo per essere affidato ai servizi sociali e svolgere un programma di recupero attraverso lavori di pubblica utilità. Se l’esito è positivo, il reato si estingue. Le trasgressioni comportano ovviamente la revoca del beneficio. La nuova legge interviene anche sull’ irreperibilità degli imputati: dopo un primo tentativo di notifica andato a vuoto, il giudice sospende il processo. Si stabilisce così il principio di andare avanti con il processo solo nel caso in cui gli imputati siano presenti o decidano di non partecipare. Il prossimo passo, lungo la strada definita «più giusta» dal ministro Orlando, sarà il via libera definitivo anche al ddl approvato ieri al Senato: renderà più difficile la custodia cautelare in carcere inasprendo, però, le pene interdittive.
Silvia Barocci