Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  aprile 03 Giovedì calendario

NORRIE HA VINTO LA SUA BATTAGLIA ORA È IL SIMBOLO DEL “TERZO SESSO”


MASCHILE, femminile e neutro: come i generi che si usano per studiare il latino a scuola. Ora però servono a definire legalmente il genere delle persone in Australia. Norrie May Welby, 52 anni, nato maschio in Scozia, emigrato a Sidney a sette anni con i genitori, diventato donna con un’operazione chirurgica e poi né l’uno né l’altro in seguito all’interruzione di una cura di ormoni, adesso è stato riconosciuto ufficialmente come appartenente al terzo sesso. Il verdetto della Corte Suprema australiana, viene salutato dalle associazioni transgeder e dai gruppi per i diritti civili come un fondamentale passo avanti per la difesa delle minoranze sessuali.
«La gente dovrebbe venire riconosciuta per quello che è e poter partecipare alla vita sociale fuori da etichette e discriminazioni », è stato il suo primo commento secondo quanto riporta il quotidiano The Australian. Norrie si batteva da anni per non essere identificato né come maschio né come femmina. E per questo è diventato in tutto il mondo un simbolo del “terzo sesso”. Non si era mai sentito a suo agio nei panni di un uomo. Tuttavia, dopo l’intervento per cambiare sesso, non era stato bene neanche in quelli di una donna. A quel punto ha smesso di fare le cure di ormoni femminili che gli erano state prescritte e si è sottoposto a una nuova operazione per «non avere alcun genere sessuale predefinito». Da quel momento si definisce sessualmente come “neutro”.
L’Ufficio dell’Anagrafe di stato si era però opposto a catalogarlo come tale, o meglio come “non specifico”, nella casella corrispondente al sesso sui documenti e nelle altre necessarie registrazioni previste dalla legge, nonostante il fatto che qualche anno fa l’Australia avesse emesso su richiesta di un suo cittadino il primo passaporto ad una persona dal sesso indeterminato su cui figurava un X al posto della dicitura “maschio” o “femmina”. In un primo momento l’Anagrafe gli aveva rilasciato un certificato in cui il suo sesso risultava “non precisato”, ma successivamente lo aveva annullato dopo aver ricevuto una consulenza legale secondo cui tale documento non poteva essere ritenuto valido. Norrie ha allora fatto causa all’Anagrafe e il caso è finito fino al più importante organo giudiziario nazionale. Sulla base della decisione originale riguardante il passaporto con la X, l’Alta Corte ha stabilito che la legge australiana riconosce che le persone possano non essere né uomini né donne e vengano dunque identificate come “neutre” riguardo alla loro sessualità.
«L’Alta corte è il più alto tribunale che abbiamo e ha riconosciuto in modo molto chiaro che nella nostra comunità vi sono persone con identità di genere non binaria, che hanno diritto di essere riconosciute legalmente», commenta Sam Rutheford dell’organizzazione “A Gender Agenda”. Per le associazioni transgender e intersex si tratta di una svolta storica. Quella di Norrie, osservano, non è una stravagante eccezione: gli androgini sono molto più numerosi di quanto si creda, un individuo ogni duemila nasce non completamente maschio né completamente femmina dal punto di vista sessuale. Nell’antichità, in particolare in certe culture orientali, gli ermafroditi erano una minoranza diffusa e accettata più di oggi, ma ora la situazione si sta evolvendo con il riconoscimento di nuovi diritti per chi si riconosce in questa identità. In un teatro di Londra va in scena proprio in questi giorni lo spettacolo di Xxxora, un ermafrodita che difende la propria scelta di non essere né uomo né donna. Non solo maschio, non solo femmina, ma neutro.