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 2014  aprile 03 Giovedì calendario

FRANÇOIS-SÉGO, I DESTINI INCROCIATI DELLA EX COPPIA CHE NON PUÒ DIRSI ADDIO


Se nominando Manuel Valls François Hollande ha compiuto una scelta rischiosa e discussa ma che forse rappresenta l’unica via per tentare di salvare la sua presidenza, riportando al governo l’ex compagna Ségolène Royal, il presidente potrebbe invece aver commesso l’errore fatale. Naturalmente «Ségo» è una sperimentata combattente che ben si adatterà alla missione di «combat» che Hollande ha affidato al suo nuovo esecutivo. Ma il sapore glamour-people di questo impasto politico-sentimentale diventa irresistibile.
«Siamo in un vaudeville o nella storia?» si chiedeva «Le Monde» ieri in un corsivo assai sapido pubblicato appena resa nota la composizione del nuovo ministero. E il primo lettore a intervenire nella chat si conformava al sarcasmo dominante: «È la nostra Dallas nazionale». Da questo punto di vista il paradossale e imprevisto corso della presidenza Hollande sta inseguendo nell’aneddotica il predecessore Sarkozy che si era insediato all’Eliseo esibendo in un allegro défilé la sua famiglia allargata: la moglie Cécilia con le figlie teenager e lui con il ragazzo già grande nati dai precedenti matrimoni insieme al figlioletto Luis, l’unico erede della coppia neo-presidenziale. La commedia postmoderna era presto crollata con il clamoroso divorzio, seguito al colpo di fulmine con Carla Bruni.
Ecco, la carta vincente di Hollande è stata la «normalità» che voleva dire basta con quella specie di colpo di stato permanente di emotività politica connaturato alla presidenza Sarkozy. Il caso però ha voluto che la normalità hollandiana si sia capovolta in vaudeville. Il ritorno al governo di Ségo non è che la ciliegina sulla torta.
I due – Hollande e Royal – si sono conosciuti ventenni all’Ena (Ecole nationale d’administration) e da allora sono stati compagni di vita e di politica per più di 25 anni. Mai sposati ma genitori quasi esemplari di due maschi e due femmine, coppia modello di un format sociale diffuso. In politica lui più vicino a Jacques Delors, lei fedelissima di Mitterrand. Entrò nello staff largo dell’Eliseo e fu la prima a segnalare in una relazione per il presidente la comparsa nel mondo di una malattia che in America chiamavano Aids. Poi secondo il modello Mitterrand i due furono inviati nella Francia profonda a dimostrare di essere capaci di portare a casa voti per il Partito socialista. È così che i due sono impiantati, lei a Deux Sévres, nel Poitou, dove conquistò un collegio che da sempre era patrimonio politico della destra; lui in Corrèze, feudo della famiglia Chirac.
Negli Anni 90 erano pronti per un’esperienza ministeriale, ma toccò a lei, giusto ventidue anni fa: il 2 aprile 1992 Ségo divenne ministro dell’ambiente nel governo di Pierre Bérégovoy. Raccontano le cronache di allora che anche François aspirava ad un portafoglio ministeriale ma Mitterrand fu irremovibile: inimmaginabile nello stesso governo due persone che fanno coppia nella vita. Da allora lei è stata altre tre volte ministro, lui mai. François ha dovuto ripiegare nel partito, primo segretario dal ’97 quando Lionel Jospin vinse le elezioni e fu nominato primo ministro, portando al governo lei e lasciando in rue Solférino lui. E fu ancora lei a imporsi per la prima volta nella corsa all’Eliseo, nel 2007, dove fu battuta non di molto da Sarkozy. Nel 2012 è stato lui a vincere le primarie socialiste e a battere Sarko vendicando lei, nel frattempo diventata «ex» perché la vita va avanti oltre e nonostante la politica. Sul palco di place de la Bastille nella notte del 6 maggio a festeggiare il ritorno di un socialista all’Eliseo François è arrivato con la nuova compagna Valérie Trierweiler ma tutta la piazza vide che l’abbraccio più forte era stato con Ségo. E proprio quella sera, quando le tv di tutto il mondo scrutavano il nuovo presidente, si racconta che Valérie abbia detto al suo François: baciami sulla bocca.
E siamo a gennaio, il presidente paparazzato mentre esce con il casco da motociclista dall’abitazione dell’attrice Julie Gayet, Valérie disfatta dal tradimento e ricoverata in ospedale, Hollande che in conferenza stampa bombardato da domande sul destino della première dame annuncia la definitiva svolta socialdemocratica del suo governo e chiede rispetto per la privacy.
Perché il ritorno di Ségolène al governo potrebbe essere l’errore fatale? Perché dopo elezioni che hanno certificato l’impopolarità di Hollande lui ripesca la sua vecchia compagna dimostrando di non sapersi affrancare dalla casta che in Francia come in Italia non è più tollerata dagli elettori. Non gli sarà perdonato.