Lettera43 3/4/2014, 3 aprile 2014
FALSO COME UN EURO
Gli ingegnosi falsari di banconote ogni anno aumentano di numero. E sono così bravi da ricevere i complimenti degli agenti, una volta smascherati. Il fenomeno degli euro falsi è in costante espansione dal 2011, anche se è tenuto sotto controllo. A confermare il boom è stata la relazione annuale sulla duplicazione fraudolenta della moneta unica, l’Ufficio centrale antifrode dei mezzi di pagamento del dipartimento del Tesoro (Ucamp) che ha diffuso i dati del 2013.
In crescita monete e contanti cartacei fasulli, come già anticipato a gennaio da Bankitalia. L’Ucamp ha effettuato il consueto monitoraggio cercando di prevenire le frodi sui mezzi di pagamento e sugli strumenti deputati all’erogazione del credito al consumo. Le banconote false individuate sono state 1.670.728, le monete 36.682. Il taglio più copiato non è più quello da 20 euro come in passato, ma il fratello maggiore da 50 euro, che ha effettuato il sorpasso. Gli spiccioli maggiormente riprodotti sono, nell’ordine, quelli da due euro, un euro e 50 centesimi.
Il mercato della truffa in Italia è da tempo particolarmente florido, tanto che nel 2012 il valore della carta straccia aveva toccato quota 7 miliardi di euro.
L’ultimo caso eclatante in ordine di tempo scoperto dalla guardia di finanza è stato quello di una zecca clandestina nel retrobottega di un negozio di alimentari a Napoli. Era attrezzato per lo spaccio di almeno 3 milioni di euro finti.
Per difendersi dalle frodi la Banca centrale europea (Bce) ha ridisegnato nuovi modelli ispirati alla mitologia e raffiguranti l’effige della principessa fenicia Europa, vittima di un rapimento da parte dell’innamorato Zeus.