VARIE 3/4/2013, 3 aprile 2013
COCAINA
WIKIPEDIA
La cocaina (benzoilmetilecgonina) è uno stupefacente che agisce sul sistema nervoso.
È un alcaloide che si ottiene dalle foglie della coca (Erythroxylum coca), pianta originaria del Sud America, principalmente del Perù, della Colombia e della Bolivia, o per sintesi dall’ecgonina.
L’effetto farmacologico principale della cocaina a livello locale è quello di un blando anestetico e vasocostrittore, a livello del sistema nervoso centrale (SNC) è quello di bloccare il recupero (reuptake) di dopamina nel terminale presinaptico una volta che questa è stata rilasciata dal terminale del neurone nella fessura sinaptica; la rimozione della dopamina dal terminale sinaptico avviene ad opera delle cosiddette proteine di trasporto (Dopamine active transporter, DAT) che favoriscono l’assorbimento del neurotrasmettitore dall’esterno all’interno del neurone. La cocaina agisce sulla funzionalità delle proteine di trasporto, impedendo il riassorbimento di dopamina all’interno del neurone.
Il risultato è un aumento della quantità di dopamina a livello delle terminazioni sinaptiche dei neuroni dopaminergici del SNC. In particolare, si assiste ad un aumento di dopamina nelle sinapsi fra le terminazioni dei neuroni che proiettano dall’area tegmentale ventrale ed i neuroni del nucleo accumbens e della corteccia prefrontale mediale.
Inoltre, la droga può bloccare anche il riassorbimento presinaptico di norepinefrina e serotonina.
Questo effetto provoca inoltre l’esaurimento delle riserve di neurotrasmettitore del neurone presinaptico, causando una sorta di affaticamento sinaptico, che altera la normale risposta fisiologica della sinapsi alla depolarizzazione.
Tutti questi meccanismi, che portano ad un aumento del neurotrasmettitore nella fessura sinaptica e alla loro persistenza, portano nell’utilizzo ricreativo della sostanza al fenomeno della tolleranza inversa, un fenomeno di up regulation che aumenta la quantità di recettori per la dopamina postsinaptici. La conseguenza è l’aumento di sensibilità del sistema con aumento degli effetti psicotropi della cocaina. Il craving da cocaina è invece indotto dal desiderio di evitare le crisi d’astinenza e dalla diminuzione della normale capacità di provare piacere legata ai reward system.
In farmacologia la cocaina è anche considerata un anestetico locale, ottimo per l’anestesia delle mucose e delle vie aeree superiori. Il suo uso in campo anestesiologico è stato tuttavia, per ovvi motivi, fortemente ridotto, a favore di derivati sintetici con effetti sistemici e psicotropi irrilevanti come la novocaina.
Gli effetti della cocaina si manifestano in relazione alla modalità di assunzione: molto rapidamente nel caso di somministrazione endovenosa e via via più lentamente con l’inalazione, con l’aspirazione e con la masticazione.
Gli effetti neuropsichiatrici sono estremamente vari:
Distorsione cognitiva e delle capacità recettive, sensazione di aumento delle percezioni
Accentuazione della reattività fisica e mentale
Riduzione dello stimolo di addormentarsi, della fame e della sete
Euforia (da cui l’uso passato come antidepressivo e come trattamento dalla tossicodipendenza da oppiacei)
Maggiore socievolezza e facilità di relazione
Infaticabilità
Incremento della libido
Fisicamente può portare a vasocostrizione e anestesia locale, specialmente a livello delle mucose nasale e orale (da cui l’uso passato in odontoiatria); induce inoltre le cellule dei tessuti ad apoptosi cellulare incontrollata. Se assunta inoltre a livello nasale, essa si fissa all’interno delle fosse nasali formando croste, spesso associate a riniti ed infiammazioni della mucosa; a livello cardiocircolatorio si presentano tachicardia, elevazione della contrattilità del ventricolo sinistro e della pressione arteriosa, con aumento della produzione di adrenalina ed endotelina e diminuzione di quella di ossido nitrico.
L’utilizzo prolungato crea una forte dipendenza psichica e fisica, che può manifestarsi con importanti crisi d’astinenza. Le manifestazioni neuropsichiatriche possono risultare in irritabilità, sindromi depressive, stati d’ansia, insonnia e paranoia.
L’uso cronico espone inoltre ad aumentato rischio di aterosclerosi, trombosi da aumento dell’aggregabilità piastrinica, infarto miocardico, ipertensione arteriosa e deficit del sistema immunitario. Può portare inoltre a disfunzione erettile con calo della libido e oligospermia.
Inoltre allo svanimento dei suoi effetti, la fine della vasocostrizione a livello nasale causa sanguinamento, con conseguente otturazione delle vie nasali; qualora il soggetto provasse ad eliminare tali croste, l’anestesia dovuta alla sostanza gli permetterebbe di lesionare pesantemente i tessuti nasali mediante l’uso di oggetti anche taglienti, che non cicatrizzerebbero per via della diffusa apoptosi.
L’assunzione per inalazione può portare a gravi danni della mucosa nasale causati dall’apoptosi incontrollata, inducendo nei casi più gravi alla distruzione più o meno diffusa di cartilagini o tessuto osseo, comportando perforazione del setto, perforazione dell’osso palatino, distruzione della punta nasale, collasso del naso.
Nel sovradosaggio il paziente si presenta agitato e ostile. Possono manifestarsi sintomi neuropsichiatrici, come allucinazioni e convulsioni fino al coma, uniti a tachicardia e aumento della temperatura corporea. La morte può sopraggiungere per infarto miocardico acuto o blocco respiratorio conseguente a paralisi muscolare.
Le combinazioni più conosciute sono principalmente tre:
Cocaina e alcool
Le carbossilesterasi, gli enzimi che in presenza di sola cocaina produrrebbero metaboliti inattivi per idrolisi, reagiscono diversamente in presenza di etanolo, in quanto una porzione di cocaina subisce transesterificazione con l’etanolo formando cocaetilene. Il cocaetilene ha effetti simili a quelli della cocaina. Gli effetti si manifestano più velocemente e persistono per più tempo, e la tossicità a carico del SNC, del cuore e del fegato è più elevata. L’alcool rende più difficile controllare i risvolti prettamente psicotropi della sostanza (come ansia, fobia ed aggressività).
Cocaina ed eroina (speedball)
L’assunzione di cocaina combinata all’eroina è ricercata dal consumatore poiché migliora la fase di down della coca e consente di essere più energici e reattivi durante l’effetto dell’eroina, ma aumenta enormemente il rischio di blocco respiratorio e collasso cardiocircolatorio.
Cocaina e polvere da sparo (brown-brown)
Con il nome Brown-brown si intende un mix di cocaina in polvere e polvere da sparo ottenuta generalmente dallo svuotamento di cartucce. Il consumo avviene tramite inalazione, ma l’aggiunta di polvere da sparo genera fumi estremamente irritanti, serve soprattutto a dare al gesto un’aura d’asprezza.
La cocaina può inoltre avere pericolose interazioni quando l’assunzione avviene in concomitanza di terapie medico-farmacologiche di qualsiasi tipo. Ad esempio, assumere cocaina insieme a inibitori della ricaptazione della serotonina pone un notevole rischio di sindrome serotoninergica.
Al contrario di quanto si pensi comunemente, il consumo di foglie di coca tramite masticazione non produce nessun effetto importante sul comportamento. Infatti l’uso delle foglie per la masticazione è legale nei paesi andini. La popolazione delle Ande è irritata del fatto che gli stranieri considerino le semplici foglie di coca come una sostanza stupefacente, in quanto l’assorbimento sublinguale diluisce molto l’assorbimento nel tempo. Se assunta in questo modo, i suoi effetti sono più o meno indistinguibili da altri stimolanti, come la caffeina.
È il metodo di gran lunga più diffuso nella società occidentale, descritto peraltro da una variegata iconografia cinematografica e letteraria. La cocaina in polvere viene disposta su una superficie liscia, allineata in strisce quindi, attraverso inalatori o cannucce (è uso diffuso l’utilizzo di banconote arrotolate) viene inalata. Gli effetti sono pronunciati e durano da 20 minuti circa a qualche ora (in base alla quantità e alla purezza della sostanza assunta). L’assorbimento nel sangue avviene attraverso la mucosa nasale, consentendo ad eventuali agenti patogeni, se presenti, di infettare l’utilizzatore.
La cocaina viene depositata su un foglio di alluminio che viene scaldato. Quindi ne vengono inalati i vapori (generalmente tramite una cannuccia). Spesso il braciere di alluminio viene preparato sull’imboccatura di ampolle o bottiglie di vetro (o pvc) che dispongono di un secondo foro in cui inserire la cannuccia o da cui aspirare direttamente i fumi.
La cocaina cloridrato può essere fumata, per questo motivo sono state create le preparazioni Freebase e Crack.
Per freebase si intende la forma "base" della cocaina cloridrato, è ovvero la trasformazione della cocaina in sali (solubile in acqua) nell’alcaloide base. Si ottiene dapprima dissolvendo la cocaina cloridrato in acqua. Una volta dissolta in acqua viene aggiunta ammoniaca (o una base forte) per eliminare protoni in eccesso. La soluzione ottenuta in questo modo, però, non è ancora libera da tagli. A questo proposito si aggiunge alla soluzione etere etilico in quanto il freebase è insolubile in acqua ma altamente solubile nell’etere etilico. Questo permette di separare la freebase dal taglio ottenendo quindi, dopo l’evaporazione dell’etere etilico, una freebase quasi del tutto priva di taglio.
Preparare la freebase è estremamente pericoloso, poiché sono possibili esplosioni o produzioni di fiamme e incendi. Con il termine freebase si indica, più in generale, ogni alcaloide nella sua forma base.
Il Crack si ottiene mischiando le dovute dosi di cocaina cloridrato e una base, come il bicarbonato di sodio. Il crack è spesso usato più del freebase in quanto si salta un passaggio (eliminazione del taglio con etere) che ne rende meno pericolosa la preparazione.
Crack e freebase hanno effetti quasi istantanei e molto forti. Causano entrambi alta dipendenza psichica e fisica.
Iniezione mediante siringa endovena diluendo la cocaina in soluzione acquosa sterile.
Permette un assorbimento più lento e quindi una durata maggiore degli effetti, evitando la tossicità di picco[2]. Tuttavia tale modalità di somministrazione può causare necrosi tissutale, sia a causa di sostanze contenute nel preparato somministrato, sia a causa di batteri che possono contaminare la siringa.
La cocaina causa forte dipendenza psichica in chi ne fa uso. Dopo gli effetti di carattere eccitatorio, infatti, il consumatore di cocaina si sente spossato, stanco e completamente senza energie. Questo lo spinge a ripetere l’assunzione della droga per rivivere il benessere. Tale appagamento viene ricercato sebbene gli effetti negativi a livello psichico, reversibili e non, siano di primaria importanza.
In relazione alla frequenza di assunzione ed al contesto psico-ambientale, il soggetto dipendente dal consumo di cocaina modifica nel lungo termine e sempre più radicalmente la coscienza di sé e la percezione delle proprie azioni rispetto all’ambiente. Inoltre, a causa degli effetti della cocaina sia di tipo psicotropo sui freni inibitori, che di tipo fisiologico sulla libido e sulla capacità erettile negli uomini.
La dipendenza da cocaina, erroneamente ritenuta solo di tipo psicologico, ha anche un importante substrato fisico legato al neuroadattamento del sistema nervoso centrale ai suoi effetti. Gli studi sull’animale mostrano inoltre che le somministrazioni ripetute di cocaina distruggono selettivamente una parte del cervello (fascicolo retroflesso), con ripercussioni di tipo psicopatologico (psicosi, alterazioni della gratificazione) . Oltre a questi danni del cervello, l’atto di "sniffare" determina un danneggiamento progressivo dei tessuti interni e dei capillari del naso, con riduzione notevole della capacità olfattiva, può comportare frequenti perdite di sangue dal setto nasale, ulcere, perforazione delle cartilagini, con danni che possono portare alla necessità di interventi di chirurgia plastica. L’iperattivazione dell’apparato cardiovascolare, insieme alla vasocostrizione provocate dalla cocaina, sono causa di infarto ed ictus.
La cocaina, però, produce soprattutto danni a livello psichico, il consumo prolungato, infatti, porta ad una progressiva modificazione dei tratti della personalità in senso paranoideo: prevale il sospetto, l’irritabilità, la sensazione di trovarsi in un ambiente ostile, fino, talvolta, al delirio paranoide. La cocaina, infatti, blocca il riassorbimento di noradrenalina e dopamina, causando un eccesso della disponibilità di queste sostanze eccitanti, che possono alterare il funzionamento del cervello facendo comparire disturbi spesso non distinguibili da quelli causati da una psicosi. Il cocainomane è convinto di essere spiato, perseguitato, il tono dell’umore è disforico, in certi casi presenta allucinazioni (tipica la percezione di cimici che corrono sulla pelle, le "cocaine bugs" o allucinazioni visive denominate "bagliori della neve").
Frequenti sono gli attacchi di panico e uno stato di profonda depressione, che può durare anche alcune settimane. Ovviamente la reazione può essere influenzata da diversi fattori e sebbene l’uso di questa droga porti quasi sempre a modificare il comportamento del consumatore, si possono notare casi in cui pur non verificandosi attacchi di depressione o di panico, si osserva un’accentuazione di tratti patologici del soggetto stesso.
La cocaina si distingue da altre sostanze psicotrope per l’elevata sensazione di adattamento che induce nel soggetto che l’assume ai ritmi di attività psico-fisica propri della società post-industriale e per il suo enorme grado di diffusione nelle società occidentali. Il traffico di questa sostanza costituisce una voce rilevante dell’economia globale.
L’intervenzione farmacologica per la tossicomania della cocaina ha due fasi: disintossicazione e mantenimento[4][5][6].
La disintossicazione dalla cocaina è praticamente senza rischio sia per chi è ricoverato in ospedale o non lo sia. Bromocriptina riesce ad eliminare i sintomi di deprivazione e il desiderio quando viene amministrato per un periodo di sette giorni. La dose iniziale è: bromocriptina 0,5 mg tab 1/2 compressa ridotta per un periodo dai sette ai dieci giorni. Altri farmaci, come modafinil, desipramina o amantadina possono essere usati in sostituzione o in combinazione con bromocriptina.
Dopo la disintossicazione il processo di recupero può essere aiutato da un regime farmacologico; Topiramato 100 mg tid po o Bupropione 150 mg bid po’ possono ridurre il desiderio per la cocaina sotto una base di assistenza. Per ridurre gli effetti causati da motivi psicologici o ambientali, baclofene 25 mg tid fino a 50 mg tid è molto efficace.
Avvertenze
Dose massima: la dose massima di cocaina per singola applicazione è compresa tra 1-1,5 mg/kg di peso corporeo[7].
Somministrazione cutanea: la cocaina non deve essere applicata su mucose irritate o danneggiate in quanto può provocare fenomeni ulcerativi[7].
Somministrazione oftalmica: le preparazioni oftalmiche di cocaina non devono essere applicate per periodi prolungati in quanto possono essere dannose per la cornea; si possono avere anche delle alterazioni dei riflessi palpebrali[7].
Anestesia: durante l’anestesia con la cocaina monitorare la funzionalità cardiaca e respiratoria del paziente[7].
Simpaticomimetici, antidepressivi triciclici, inibitori delle MAO e guanetidina: non somministrare la cocaina in associazione a questi farmaci[7].
Miastenia gravis o porfiria: cautela nella somministrazione di cocaina in pazienti affetti da tali patologie[8]
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La crescita della produzione e del consumo delle foglie di coca è stata opera degli spagnoli durante i primi decenni della conquista. Nell’uso delle foglie di coca trovarono un ottimo alleato per migliorare la produzione semischiavista nelle miniere di Potosì che venivano date agli schiavi indigeni per dare loro maggiore resistenza e ridurre la fame e la sete e spesso venivano date come paga. Nel corso del XVI secolo la produzione di foglie di coca passerà da 100 tonnellate a più di 1.000, quasi tutte assorbite dalle miniere d’argento di Potosí e dintorni, nell’attuale Bolivia (Wikipedia, voce Erythroxylum coca
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http://www.oikosjesi.it/progetti/cocaina-cosa-e-da-dove-viene-meccanismo-azione-legge-prodotti-cocaina/
Cocaina: cos’è, da dove viene, meccanismo d’azione, la legge, prodotti della cocaina
COCAINA: CHE COS’E’
La cocaina è una sostanza stupefacente che agisce sul sistema nervoso
In natura è presente come alcaloide nelle foglie di piante appartenenti alla famiglia delle eritroxilacee. Dalle foglie di coca si forma, dopo un processo di macerazione, una pasta da cui si estrae per raffinazione una polvere cristallina biancastra che contiene la cocaina cloridrato
Generalmente i trafficanti la mescolano con altre sostanze, come maizena, talco e/o zucchero, o con certe droghe come la procaina, un anestetico locale di composizione chimica simile o, ancora, con altri stimolanti come le amfetamine
Le preparazioni contenenti cocaina sono diverse fra loro e si distinguono per quantità della sostanza presente, per via di somministrazione e caratteristiche farmaco-cinetiche
Solitamente la cocaina si vende sotto forma di polvere bianca, fine e cristallina che si conosce come “coke” o coca, “C”, “snow” (neve), “flake” (fiocco), o “blow” (soffio)
COCAINA: DA DOVE VIENE
L’arbusto della coca (Erythroxylon coca), da cui si estrae il potente principio attivo chiamato cocaina, cresce spontaneamente nei climi caldo umidi tropicali dell’America meridionale ad un’altitudine compresa tra i 700 e i 2000 metri di altezza
È opportuno distinguere i paesi produttori di piante di coca e i paesi di stoccaggio. L’area di produzione si concentra soprattutto nella parte settentrionale del Sud America con i tre maggiori paesi produttori (Colombia, Perù, Bolivia), mentre altri stati (Brasile, Venezuela, area caraibica e Argentina) rivestono un ruolo importante quali zone di transito per l’esportazione verso i paesi europei e gli Stati Uniti. A livello mondiale, la cocaina viene di norma trasportata seguendo la via marittima (80%) o tramite il vettore aereo (20%)
COCAINA: MECCANISMO D’AZIONE
L’effetto farmacologico principale della cocaina a livello del Sistema Nervoso Centrale (SNC) è quello di bloccare il recupero di dopamina nel terminale presinaptico. Il risultato è un aumento del livello di dopamina a livello delle terminazioni sinaptiche dei neuroni dopaminergici del SNC
Inoltre, la cocaina può bloccare anche il riassorbimento presinaptico di noradrenalina e serotonina
L’iperfunzionamento cronico di tali sistemi indotto dalla cocaina porta ad un deficit della dopamina. Questo fenomeno è alla base della depressione e dell’esaurimento psicofisico che compaiono durante l’astinenza nei cocainomani
COCAINA: SECONDO LA LEGGE
LEGGE 21 febbraio 2006, n.49 (GU n. 48 del 27/02/2006 Suppl. Ordinario n. 45)
1.Sulla base di questa legge e delle tabelle di recente pubblicazione, la quantità massima considerata come uso personale equivale a 750 milligrammi di cocaina, punibile con sanzioni amministrative (ritiro della patente, del passaporto o del permesso di soggiorno per gli stranieri)
2.Il possesso di quantità di sostanze stupefacenti superiori ai limiti massimi previsti dalla legge è un reato punito con la reclusione da 1 a 6 anni, e una multa da 3.000 a 26.000 euro
3.La legge prevede la reclusione da 6 a 20 anni, e una multa da 26.000 a 260.000 euro, per chi “coltiva, produce, fabbrica, estrae, raffina, vende, cede, distribuisce, commercia, trasporta, procura ad altri, invia, passa, consegna” sostanze stupefacenti illegali
PRODOTTI DELLA
FOGLIE DI COCA
Descrizione:
Le foglie di Coca vengono masticate allo scopo di aumentare la resistenza fisica e di alleviare il senso della fame e della fatica
Hanno forma ellittica di colore giallo-verde e appartengono alla specie Erythroxylon. Caratteristiche le due linee parallele sulla linea mediana della foglia
Modalità di assunzione:
la masticazione delle foglie di coca permette l’assorbimento della cocaina già nella mucosa orale proseguendo in quella del tratto gastroenterico Attraverso la via orale la biodisponibilità è del 30-40%
Effetti:
la masticazione delle foglie di coca produce effetti lievi e prolungati
La cocaina è misurabile nel sangue entro 5 minuti dall’inizio della masticazione ed entro 15 minuti dalla deglutizione. La durata massima degli effetti di una dose media (20-50 mg) vanno da 45 a 90 minuti
Purezza:
nelle foglie di coca la purezza della cocaina ha livelli piuttosto bassi, tra lo 0.5% e il 2,5 %
PASTA DI COCA
Descrizione:
la pasta di coca è estratta dalle foglie della pianta e contiene principalmente alcaloidi. Il contenuto in cocaina è pari a circa i due terzi del totale
Il colore della pasta di coca varia dal marrone gommoso ad un bianco sporco o beige, contiene spesso aggregati
Il suo odore è caratteristico
Modalità di assunzione:
la pasta di coca è fumata in sigarette, mischiata con tabacco o marijuana, oppure in pipe
Purezza:
La purezza della pasta di coca oscilla tra il 30% e l’80 %
IDROCLORIDE
Descrizione:
La cocaina è l’alcaloide principale estratto dalle foglie di coca, che può anche essere sintetizzata in laboratorio Generalmente si presenta sotto forma di sale idrocloridrico ( in polvere), altamente solubile in acqua
Modalità di assunzione:
la principale modalità di assunzione è per via intranasale, disponendo su un piano rigido la polvere di coca in strisce lineari inalate mediante una cannuccia
Ciascuna striscia può contenere da 10 a 40 mg di cocaina secondo il grado di purezza della sostanza. Può anche essere iniettata per via sottocutanea e intramuscolare, ma l’assorbimento è più lento a causa dell’effetto vasocostrittore, pertanto gli effetti sono meno rapidi rispetto alla via endovenosa
Per via endovenosa la biodisponibilità è del 100%. Si possono inalare anche i vapori, generalmente attraverso una cannuccia, scaldando la cocaina depositata su un foglio di alluminio. Ultimamente si sta diffondendo tra i giovani l’assunzione per via orale, tramite l’ingestione di un succo composto da cocaina, acqua e bicarbonato di sodio. L’uso comporta un assorbimento piuttosto lento e scarso, con effetti non intensi ma più persistenti
Effetti:
gli effetti compaiono entro pochi minuti raggiungendo il picco massimo (high) in 15-30 minuti. Attraverso la somministrazione endovenosa gli effetti sono più rapidi rispetto alla via sottocutanea o intramuscolare
Purezza:
La purezza della cocaina idrocloride è pari al 50%
FREEBASE
Descrizione:
Forma base della cocaina cloridrato, ovvero trasformazione della cocaina in sali nell’alcaloide base
Si ottiene dissolvendo la cocaina cloridrato in acqua e aggiungendo poi ammoniaca (o una base forte) per eliminare i protoni in eccesso
Alla soluzione ottenuta si aggiunge quindi etere etilico ottenendo, dopo l’evaporazione dell’etere etilico, una freebase quasi del tutto priva di taglio Preparare la freebase è estremamente pericoloso, poiché sono possibili esplosioni o produzioni di fiamme e quindi incendi
Modalità di assunzione:
la cocaina freebase può essere fumata o anche iniettata per via sottocutanea e intramuscolare
Effetti:
l’effetto compare entro 5-10 secondi dando un “high” breve ed intenso
Data la notevole superficie di assorbimento degli alveoli polmonari, la via inalatoria garantisce l’assorbimento di dosi particolarmente elevate in tempi brevi, che possono spiegare la pericolosità (overdose) della cocaina sotto questa forma
È relativamente inefficace quando somministrata per via intranasale o in vena
Purezza:
La purezza della cocaina freebase oscilla attorno al 70 – 90 %
CRACK
Descrizione:
“Crack” è il nome in gergo dato ai cristalli di cocaina ottenuti processando la cocaina in polvere per trasformarla in una sostanza fumabile
Il termine “crack” si riferisce al suono scricchiolante emesso quando si fuma questo miscuglio. La cocaina “crack” si processa con ammoniaca o bicarbonato di sodio ed acqua, ed è scaldata per eliminare il cloridrato
Il crack è usato più del freebase in quanto si salta il passaggio dell’eliminazione del taglio con etere che ne rende meno pericolosa la preparazione
Modalità di assunzione:
Principalmente fumata o iniettata, ma può anche essere ingerita
Effetti:
Simili a quelli del freebase
Purezza:
La purezza del crack oscilla attorno al 30 – 80 %
FONTI
www.drogaonline.it
www.dronet.org