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 2014  aprile 02 Mercoledì calendario

LE SPESE ALLEGRE DEGLI ONOREVOLI CAMPANI


Bottiglie di vino, panettoni, giocattoli, farmaci, sigarette, libri per la scuola dei bambini, tintura per capelli, bagnoschiuma, un accappatoio. C’era tutto questo e molto altro nelle «spese per attività dei gruppi» dei cinquanta consiglieri regionali della Campania attualmente in carica, e di uno della passata consiliatura, che ieri hanno ricevuto l’avviso di chiusura delle indagini nei loro confronti e presto potrebbero ritrovare i loro nomi nella richiesta di rinvio a giudizio per peculato — e in alcuni casi anche per truffa — che la Procura si appresta a preparare.
L’indagine condotta dal pm Giancarlo Novelli e affidata al nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza è giunta a termine, e si abbatte con una pesantezza non indifferente sull’assemblea regionale campana: perché i seggi che la compongono sono sessanta (in realtà sarebbero 61 ma va escluso il presidente della Giunta Stefano Caldoro, non indagato, che, nonostante sia stato eletto, per l’incarico che ricopre non siede in Consiglio) e quindi soltanto il comportamento di dieci eletti non ha destato sospetti negli investigatori. Tutti gli altri dovranno spiegare entro venti giorni — sempre se lo riterranno opportuno — come si possono considerare spese per attività politica tutte quelle già elencate o le molte altre accertate dalla Finanza: come quelle destinate all’organizzazione di un cenone di Capodanno, o quelle per comprare chewingum o gli accessori per la moto, o ancora quelle per pagare il conto di un locale notturno. Scaduto il termine dei venti giorni, la Procura potrà procedere a inoltrare al giudice delle indagini preliminari la richiesta di rinvio a giudizio.
L’inchiesta coinvolge in totale cinquantacinque persone, perché oltre ai consiglieri conta anche quattro esterni alla Regione che avrebbero fornito agli altri indagati giustificativi di spesa irregolari. Tra i politici ci sono di mezzo pure tre senatori in carica, e il nome di maggior spicco è sicuramente quello del sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Umberto Del Basso de Caro, del Pd, per il quale i grillini hanno subito chiesto le dimissioni. Gli altri due, invece, sono Domenico De Siano e Eva Longo, entrambi di Forza Italia.
La conclusione dell’inchiesta della Procura di Napoli (coordinata dall’aggiunto Alfonso D’Avino, che guida la sezione «reati contro la pubblica amministrazione») ha portato anche a tredici richieste di archiviazione. Tra i destinati a uscire di scena c’è anche l’ex capogruppo di Fi e attuale assessore alle Attività produttive, Fulvio Martusciello.
Fulvio Bufi