Francesca D’Angelo, Libero 2/4/2014, 2 aprile 2014
MASSIMO LOPEZ – «SONO IL NUOVO HOMER SIMPSON CON LA BENEDIZIONE DEGLI USA»
La famiglia dei Simpson si allarga: nella casa più gialla della televisione, farà irruzione Massimo Lopez. Il comico, imitatore, attore, doppiatore presterà la voce a Homer Simpson, in seguito alla scomparsa del doppiatore storico Tonino Accolla. Il debutto è fissato per lunedì, quando partiranno su Italia1 le nuove puntate.
Qualcuno però non l’ha presa bene, poiché tifava per il suo giovane «rivale» Alberto Pagnotta...
«Lo capisco: Pagnotta è un ottimo imitatore di tutti i personaggi dei Simpson ed è esploso su internet proprio per questo suo talento. Giustamente molti tifavano per lui. Quello che non condivido sono le accuse gratuite e il modo, un po’ irrispettoso, con cui sono state esternate le critiche sul web».
Com’è finita, poi, con Pagnotta?
«Lui è un ragazzo molto gentile ed educato: mi ha scritto una lettera dove ammetteva che sperava di ottenere la parte ma si complimentava con me».
Chi ha avuto l’ultima parola sulla scelta del nuovo doppiatore?
«Gli americani, per i quali tanto Pagnotta quanto Lopez sono due perfetti sconosciuti».
A premiarla è stata il suo background da doppiatore?
«Non saprei che tipo di esperienza pregressa abbia Pagnotta ma, da quel che ho sentito dire, avrebbe fatto solo delle piccole cose come doppiatore. Purtroppo doppiare è molto diverso dal fare le imitazione: devi imparare una tecnica, avere esperienza, e, oggi più che mai, essere veloce».
Che tipo di impostazione vocale darà a Homer?
«Fin dal provino, l’indicazione era quella di avvicinarsi il più possibile all’impostazione diTonino Accolla, per non generare un “trauma” nei fan. Quindi ho mantenuto quel timbro un po’ scuro e giocoso. Detto questo, però, nel tempo vorrei dare vita a un progressivo e leggero cambiamento: per esempio, piccole trovate o tormentoni che nascono con il procedere degli episodi».
Qual è secondo lei la forza dei Simpson, ancora seguitissimi dopo 25 anni?
«Oggi funziona molto bene tutto quello che è controcorrente. In particolare affascina il politicamente scorretto: vedere dei personaggi fare e dire tutto quello che noi osiamo solo pensare».
Non è mai stato tentato dalla carriera di attore?
«In realtà vorrei dare voce e corpo ai personaggi che interpreto».
Cosa la frena?
«C’è da dire che sto guardando al cinema solo adesso,perché prima mi sono mosso in ambiti diversi. Tuttavia non è semplicissimo perché per taluni, se sei stato troppo in tvose hai fatto determinate cose, non puoi farne altre. C’è chi pensa che se interpreto un ruolo al cinema, magari drammatico, qualcuno potrebbe osservare che ero il cangurotto di Buona Domenica. È vero, lo facevo, ma ho fatto anche Shakespeare e Cechov a teatro... L’attore, per definizione, dovrebbe poter fare tutto».
Nel frattempo, però, è tornato nel mondo dell’intrattenimento, con La Pista. Il programma potrebbe scontare la concorrenza di Amici?
«No perché non siamo un talent. Comunque oggiè complicato fare un programma di intrattenimento, perché ce ne sono migliaia in video che possono somigliarsi e farsi dunque la guerra».
È vero che, tempo fa, volevate riformare il Trio?
«Avevamo un progetto simile ai Promessi sposi ma l’abbiamo accantonato per ragioni di budget e, soprattutto, di tempo: se una volta avevi 5 mesi per preparare un programma, adesso hai una settimana. La qualità rischiava di risentirne».