Rosaria Amato, la Repubblica 2/4/2014, 2 aprile 2014
DISOCCUPAZIONE AL 13% PERSI MILLE POSTI AL GIORNO IL PREMIER: SCONVOLGENTE
ROMA.
Mille posti di lavoro persi ogni giorno: a febbraio mancano all’appello 365.000 occupati rispetto a un anno fa. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 13 per cento, un record assoluto da quando l’Istat elabora questo tipo di statistiche. Ed è anche stata superata la soglia tutt’altro che psicologica dei 3,3 milioni di disoccupati: a febbraio sono 3.307.000, in aumento del 9 per cento sullo stesso mese del 2013. Altissimo anche il tasso di inattività, al 36,4 per cento. Gli italiani che lavorano sono poco più di 22 milioni, il tasso di occupazione è al 55,2 per cento, il livello più basso dal primo trimestre del 2000: significa che è occupato poco più di un italiano su due tra i 15 e i 64 anni. Dati che il presidente del Consiglio Matteo Renzi da Londra definisce «sconvolgenti», ma subito dopo aggiunge: «Vedrete nei prossimi mesi come il cambiamento nel mercato del lavoro porterà l’Italia a tornare sotto il 10 per cento nel tasso di disoccupazione: questo è il nostro obiettivo e possiamo raggiungerlo», dice. Il premier britannico David Cameron lo appoggia apertamente: «La presidenza italiana sarà importante perché Matteo vuole mettere crescita e lavoro come temi centrali e noi concordiamo».
Per Renzi la strada per il miglioramento del mercato del lavoro italiano passa per il Jobs Act e soprattutto per una maggiore flessibilità.
Una ricetta che non mette tutti d’accordo: da Atene, dove si tiene una riunione dell’Eurogruppo, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco critica con forza la flessibilità, che definisce «non utile, utilizzata da imprese che non hanno innovato».
Nel confronto europeo i nostri dati sono tra i peggiori: l’Italia ha registrato l’incremento annuo più alto del tasso di disoccupazione, dopo Cipro e la Grecia. Nella Ue l’Italia campeggia anche per il tasso di disoccupazione giovanile al 42,3 per cento, in aumento di 3,6 punti rispetto all’anno scorso. Sono disoccupati 678.000 giovani, l’11,3 per cento degli italiani tra i 15 e i 25 anni: va peggio solo in Grecia, Spagna e Croazia. Lo sottolinea il commissario Ue al Lavoro Lazslo Andor: «La situazione della disoccupazione giovanile è particolarmente seria e sta peggiorando in Italia».